E definitivamente chiusa la strada per la realizzazione della piscina comunale a Villanova. Almeno secondo il progetto a suo tempo finanziato dalla Regione Piemonte, partito sin dallinizio fra
E definitivamente chiusa la strada per la realizzazione della piscina comunale a Villanova. Almeno secondo il progetto a suo tempo finanziato dalla Regione Piemonte, partito sin dallinizio fra polemiche e contestazioni, scambi di accuse in consiglio comunale fra lallora amministrazione Peretti e la minoranza guidata dallex sindaco Antonio Negro, lettere ai giornali e discussioni varie tra chi contestava un progetto ritenuto sin dallinizio troppo ambizioso e non adeguato alla realtà locale e chi invece ne difendeva la scelta come progetto esemplare o addirittura come lunica possibile a realizzarsi. Nei fatti tutto é andato perduto, compreso il finanziamento regionale da oltre 710 mila euro a suo tempo assegnato al Comune proprio per la realizzazione di quel progetto che contemplava un impianto con piscina coperta fatta di sole due corsie per il nuoto, unampia area destinata alle attività di gruppo e riabilitazione natatoria, locali non acquatici destinati ad ospitare sauna e palestra e, parte più contestata dellintero progetto, un corpo staccato di 15 unità abitative capaci di ospitare complessivamente sino a 60 persone.
Nel corso degli anni il progetto ha poi subito alcune modifiche, un ampliamento della piscina coperta sino a 6 corsie, la riduzione di alcune unità abitative e del conseguente numero di posti letto, ma di fatto non ha mai trovato banche disposte a finanziare le due ditte che si erano aggiudicate lappalto in seconda battuta (un primo appalto, già assegnato ad una delle due ditte era stato poi annullato per mancanza di requisiti da parte dellazienda stessa) e che avrebbero dovuto sborsare di tasca propria la differenza fra il contributo regionale acquisito dal comune e i circa 2,5 milioni di euro del costo dellopera. Impossibile la fidejussione, in un primo tempo pensata dallamministrazione per arrivare alla chiusura del progetto; le modifiche di legge apportate dal Governo Monti non rendono infatti più percorribile nemmeno questa strada. Il progetto rimasto in ballo in tutti questi anni viene accantonato, anche se lidea di realizzare una piscina, a questo punto senza area ricettiva e quantaltro, rimane nei progetti dellamministrazione comunale, sia pure in tempi ora più che mai difficili per ricercare contributi o compartecipazioni pubbliche.
Purtroppo – spiega il sindaco Christian Giordano – il progetto, così come era stato pensato non é più perseguibile. La Nicola s.r.l. di Ghemme e la Bipas di Settimo, che avrebbero dovuto realizzarlo, non sono riuscite in tutto questo tempo a trovare i soldi necessari e anche lultimo tentativo fatto, presso il Credito Sportivo, si é concluso con un nulla di fatto. Rimangono le attese dei cittadini e la volontà di questa amministrazione di cercare comunque una soluzione. Al momento lunica strada rimasta é quella del project financing da realizzarsi con un partner privato ma senza poter più utilizzare i soldi a suo tempo assicurati dal finanziamento regionale. Da incontri avuti con alcuni funzionari preposti a questo genere di interventi é emerso che il finanziamento poteva essere utilizzato solo ed esclusivamente sul progetto a suo tempo approvato, un ripiegamento su altre soluzioni e altre formule per la realizzazione di un impianto natatorio non é contemplato dalla normativa e quindi si riparte da zero.
Il compito di verificare la possibilità di portare a termine una nuova gara per la costruzione di una piscina attraverso il project financing (di fatto una sorta di progetto pubblico realizzato e gestito poi per un certo periodo di anni da soggetto privato) é stato inserito fra gli obiettivi di gestione assegnati allarch. Massimo Tricerri, responsabile del settore opere pubbliche dellufficio tecnico comunale.
Franco Cravero