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Trentennale

I 30 anni dell’alluvione a Castello di Annone tra immagini, ricordi e i disegni e le interviste dei bambini

Una mostra realizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la scuola è stata allestita nel salone comunale di piazza Medici del Vascello. Visite fino a martedì

Ieri e oggi. I ricordi e le immagini di trent’anni fa e la memoria e le emozioni che oggi sono sempre vive e che in questi giorni vengono condivise nella mostra allestita dall’amministrazione comunale di Castello di Annone in collaborazione con alunni e insegnanti della scuola primaria annonese. Nel salone comunale di piazza Medici del Vascello in esposizione le immagini dell’alluvione del 1994 in un confronto tra le fotografie di quel 6 novembre e di oggi, le interviste degli alunni di quarta e quinta agli annonesi che allora erano bambini e ragazzi, i disegni dei più piccoli del “prima” e dei segni lasciati dall’inondazione del fiume Tanaro e i disegni scaturiti dai racconti di ciò che fu l’alluvione che invase pressoché l’intero centro abitato di Annone, con un livello dell’acqua in piazza Medici del Vascello, di fronte al municipio, che toccò i 2,40 metri. Un percorso emozionante quello offerto dalla mostra, attraverso le immagini esposte, ma soprattutto attraverso il prezioso lavoro svolto dai bambini per conoscere uno dei capitoli della storia del loro paese. «I bambini sono il nostro futuro ed è importante che conoscano la storia di Annone e ciò che gli Annonesi hanno vissuto in quei giorni: per questo abbiamo voluto coinvolgerli nel ricordo dei 30 anni dell’alluvione», spiega il sindaco Valter Valfrè insieme al suo vice Flavio Manzocco, l’assessore Daniela Tessitore e il consigliere Emanuele Casetta.

“Ricordiamo per prevenire”: è il messaggio lanciato dalla mostra. L’acqua del Tanaro quella notte del 6 novembre 1994 iniziò ad insinuarsi tra le vie e i cortili di Annone alle 2,30; l’orologio della stazione ferroviaria, proprio di fronte al Tanaro e alle spalle del centro abitato, si fermò alle 10 del mattino, quando il generatore di corrente smise di funzionare. «Lavoravo in stazione allora ed ero in servizio quella notte; con un collega cercammo di salvare il più possibile dal pian terreno, vedendo l’acqua arrivare e salire inesorabilmente – racconta il vicesindaco Manzocco – Rimanemmo bloccati in stazione e alle 4 del pomeriggio fummo recuperati da un gommone». La bimba di 3 anni dell’assessore Tessitore quella notte si era fermata a dormire dai nonni, in via Alfieri: «Mio padre riuscì ancora a telefonarmi alle 5 del mattino, avvisandomi dell’acqua che saliva. Dovevo andare in paese e portare via la mia piccola. Ci riuscii grazie all’aiuto di un vicino di casa: non ci si poteva avvicinare in alcun modo tanto l’acqua era alta ed egli posizionò una scala per raggiungere una finestrella del secondo piano. Così potei riabbracciare la mia bambina». Il sindaco Valfrè, allora semplice cittadino annonese, trascorse l’intera notte in paese, per portare aiuto a familiari e a chi aveva bisogno: «Cercavamo di salvare auto e quanto si poteva. E poi venne il fango da spalare, aiutati da volontari e dai bersaglieri; e all’Aeronautica furono alloggiati gli sfollati, praticamente metà paese, e fu allestita la mensa». La mostra sui trent’anni dell’alluvione si potrà visitare oggi, sabato, dalle 16 alle 20, domani, domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, lunedì dalle 16 alle 18 e martedì, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.

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