E’ un appello che da un po’ di tempo si sta facendo sempre più pressante e raccoglie la gran parte dei lavoratori del settore del commercio.
Sul tavolo dei Ministri del Lavoro, della Salute e su quello del generale Figliuolo Commissario Straordinario all’Emergenza Covid 19 è arrivata anche una lettera firmata da tutti i sindacati che tutelano i lavoratori della grande distribuzione (insieme a quelli del mondo del turismo).
Molto chiara la richiesta: individuare e realizzare un efficace piano vaccinale per tutti gli addetti di questo settore. Insomma, una via prioritaria fatta salva, ovviamente, la libertà di ogni addetto di aderire o meno alla vaccinazione.
In un momento in cui sono tante le categorie di persone e lavoratori che chiedono una precedenza nella somministrazione dei vaccini, è un addetto alle vendite di un supermercato astigiano a spiegare perchè prima loro di tanti altri.
«Vorremmo ricordare che, a partire dal lockdown assoluto dell’anno scorso, noi, commessi di negozi e supermercati siamo stati quelli che hanno sfamato tutta l’Italia: eravamo gli unici a lavorare insieme a medici, infermieri, soccorritori e forze dell’ordine» afferma Maurizio Caricato a nome proprio ma sapendo di interpretare il pensiero di tanti suoi colleghi.
«Siamo stati quelli che hanno continuato a servire centinaia di persone al giorno con la paura addosso, soprattutto i primi tempi. Siamo stati quelli che continuamente dovevano ricordare ai clienti di indossare bene la mascherina, di non toccare nulla, di non oltrepassare le linee di distanziamento dal bancone, di tenere le distanze di sicurezza in coda. E quando ogni giorno davanti ad un bancone di agstronomia o ad una cassa di supermercato passano centinaia di persone, il rischio di prendersi il Covid è altissimo, per quanta attenzione si faccia. E non lo dico solo io – prosegue Caricato – ma basta vedere i dati dei contagi dei colleghi». «Abbiamo garantito un servizio pubblico in un momento di panico collettivo. Per favore, adesso aiutateci a proteggere la nostra salute».