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I grandi aviatori nicesi del presente e del passato

L’incontro, organizzato dall’Erca, ha visto protagonista anche Simone Cavelli
L’accademia di cultura nicese l’Erca ha organizzato un incontro sui grandi aviatori nicesi del passato e del presente. Tre sono stati i protagonisti della serata: Gian Felice Gino, Giovanni Francesco Roberti di Castelvero e Simone Cavelli. Per i primi due, pionieri della prima aviazione, hanno fatto le veci i descendenti.

Per Gian Felice Gino ci hanno pensato Luigi Migliardi e Giuseppe Garbarino, discendenti di Alberto Migliardi, autore del libro “Vicende storiche di Nizza Monferrato, edito per la prima nel 1925, in concomitanza dei 700 anni della Città. Mentre per il secondo, direttamente da Roma, è venuto Edoardo Schmidt. I discendenti dei due aviatori hanno raccolto storie e aneddoti sui personaggi, al primo è riconosciuto di aver stabilito uno dei primi record di velocità, per aver percorso 233 kilometri in un’ora negli Stati Uniti, mentre al secondo di aver effettuato il primo decollo e il primo atterraggio a Nizza Monferrato nella tenuta Cerreto, di proprietà della famiglia. 

Parlando di grandi aviatori non si può non citare Simone Cavelli. L’attuale istruttore di volo è entrato nell’accademia militare nel ‘93. «Pensate io ero abituato a girare tra Nizza, Canelli e Santo Stefano – dichiara Cavelli – e in un attimo ero a Latina per le scuole di volo». All’inizio nel concorso erano 160 partecipanti, dove solo 104 venivano accettati. «Io ero al 152esimo posto e son stato ripescato – e aggiunge – non studiate perché vi dicono di farlo, cercate la vostra strada e inseguitela fino alla fine».

Da lì infatti, dopo la parentesi prettamente militare entra nelle prestigiosissime frecce tricolori nel 2003, fino a diventarne solista tra il 2008 e il 2010. «Lì non si cerca il pilota migliore, ma la persona che meglio riesce ad ambientarsi in un gruppo come quello – aggiunge Cavelli – L’addestramento, tolte le ore di volo e pratica, comincia prendendo il caffè tutti insieme la mattina».

Dopo la grandiosa parentesi delle frecce tricolore è divenuto pilota di Stato, vantando tra i suoi passeggeri persino Papa Francesco.

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