Cerca
Close this search box.
platani di corso Savona tagliati
Attualità
Ambiente

«I sette platani di corso Savona erano sani, lo dice anche l’agronomo incaricato dal Comune di Asti»

Nel frattempo il Comitato SEquS Asti riferisce i primi pareri di un altro specialista, il dottor Daniele Zanzi, agronomo di Varese

«Gli alberi di corso Savona (i sette platani abbattuti per fare posto a una pista ciclabile davanti al futuro supermercato Lidl ndr) erano sani. Lo dice lo stesso agronomo incaricato dal Comune». A renderlo noto è Giuseppe Sammatrice, portavoce del Circolo SEquS Asti, che ha portato avanti, insieme ad altri esponenti del sodalizio, una battaglia per cercare di salvare gli alberi, poi tagliati nottetempo la sera del 14 aprile.

«Abbiamo inviato tutto il materiale fotografico con le misure fatte prima dell’abbattimento, le foto dei ceppi dopo l’abbattimento al dott. Daniele Zanzi, agronomo di Varese – continua Sammatrice – e abbiamo aggiunto anche il verbale del loro (del Comune ndr) agronomo pervenutoci dopo un sollecito verbale».

Secondo il dottor Zanzi, il «diagramma del resistograph dà valori di legno sano e quindi gli alberi non erano da rimuovere anche a detta del tecnico». Contestata anche l’idea del VTA (Visual Tree Assessment) come un «dogma assoluto» nel definire se una pianta debba o meno essere abbattuta: «È vero in Germania è accettato legalmente, come però lo sono altri metodi. Inoltre chi sostiene valido il rapporto t/R 0,3 non è aggiornato. È scientificamente provato che è un valore errato».

Da parte degli ambientalisti vengono sollevati dubbi anche sull’applicazione dei coefficienti di rischio perché secondo Zanzi, applicandoli tout court, «tutti gli alberi in città hanno obbiettivi sensibili; bisognerebbe quindi eliminarli tutti».

La battaglia di chi ha cercato di salvare le piante si sposterà in Procura dal momento che è stata annunciata l’intenzione di procedere legalmente contro l’amministrazione comunale e contro tutti coloro che i verdi considerano essere responsabili per la fine delle piante, ritenute sane. L’intenzione di SEquS è quella di chiedere i danni quantificati in migliaia di euro per ogni platano abbattuto.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

3 risposte

  1. Certo che questa storia e’ proprio triste …. Speriamo che non lo sia il finale…. Poveri alberi …..ma soprattutto quello che personalmente mi spaventa è l’atto di forza con cui l’amministrazione comunale, senza neppure tentare di aprire un dialogo con quei cittadini che con merito voleva tutelare il nostro verde, di notte hanno abbattuto gli alberi.

  2. Non è solo un problema morale. Gli alberi difendevano dall’inquinamento. Chi li ha abbattuti – quindi – è responsabile penalmente del suo peggioramento e (in piccola quota) dei danni alla salute della comunità !!

  3. Un risarcimento economico no restituirà le piante abbattute. Occorre dare esempi concreti. Nuove e più numerose piante in sostituzione e qualche anno di carcere a chi irresponsabilmente e deliberatamente «abbatte» un essere vivente che con la sua vita aiuta altri esseri viventi