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I trascorsi astigiani del giovane Casaleggio
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I trascorsi astigiani del giovane Casaleggio

Erano gli anni ’60 e Gianroberto Casaleggio calciava il pallone sulla piazza dei Carboneri di Montiglio Monferrato. Aveva non più di 6-7 anni quello che nel secolo successivo sarebbe diventato il “guru” del Movimento 5 Stelle scomparso lunedì a 61 anni

Erano gli anni ’60 e Gianroberto Casaleggio calciava il pallone sulla piazza di Carboneri. Aveva non più di 6-7 anni quello che nel secolo successivo sarebbe diventato il “guru” del Movimento 5 Stelle scomparso nella giornata di lunedì a 61 anni. Sono trascorsi oltre cinquant’anni da allora ed inevitabilmente i ricordi sono di pochi e neppure troppo nitidi nella memoria di chi vive oggi nella frazione di Montiglio e nella vicina Cunico. Infatti venduta la casa di Carboneri il padre Emilio Casaleggio ne fece costruire qui una nuova, dotata di un bunker antiatomico tanto era ossessionato da un imminente scoppio di un nuovo conflitto bellico. Qui l’uomo trascorreva i periodi vacanzieri dilettandosi anche nel gioco delle bocce. Così qualcuno ricorda “una volta mangiammo spaghetti con caviale russo nel bunker assieme ad altri amici, dopo l’ennesima sfida di bocce”.

A portare la famiglia sulle colline della Valle Versa era proprio il padre Emilio che era solito trascorrere il periodo estivo nella casa di famiglia, essendo egli originario proprio di Montiglio ed oggi la sua salma riposa nel cimitero di Carboneri.

Emilio Casaleggio aveva abbandonato l’Astigiano subito dopo il matrimonio. L’uomo aveva iniziato la propria carriera nell’esercito dal quale si congedò per iniziare a girare il mondo in particolare l’Unione Sovietica, varcando la cortina di ferro. “Conosceva bene la lingua russa – ricordano i più anziani di Carboneri – tanto che effettuava traduzioni e una volta stabilitosi a Milano (dove il figlio Gianroberto nacque) aprì un’agenzia di traduzioni dal cirillico”.

Maurizio Sala

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