Infermieri dall’Albania, medici dall’Argentina e Israele, riduzione delle liste d’attesa (con visite ed esami anche di sera e nei festivi), telemedicina, riscrittura del piano socio-sanitario (datato 1995) per mettere al centro il paziente: sono questi i principali interventi messi in atto dalla Regione per risolvere, almeno in parte, le tante problematiche che flagellano la sanità in Piemonte e in particolare nei territori disagiati.
Ad annunciare in dettaglio le articolate misure in programma è stato, nell’incontro tenutosi sabato scorso al Palamenta, l’assessore regionale Federico Riboldi, che essendo di origini monferrine e con una lunga esperienza amministrativa (è stato sindaco di Casale Monferrato e presidente della Provincia di Alessandria), conosce profondamente queste realtà. Sono intervenuti anche l’on. Marcello Coppo (Fratelli d’Italia), che ha sottolineato le azioni del Governo per incrementare i finanziamenti alle regioni destinati alla sanità, i direttori delle Asl di Asti, Alessandria e dell’Azienda Zero, il presidente di Confcooperative e del Gal Mario Sacco. Ad ascoltare i relatori e porre domande tanti sindaci di comuni astigiani e alessandrini.
L’assessore ha spiegato che è in corso una rivoluzione tranquilla della sanità ed era in partenza per una missione in Albania finalizzata a reclutare personale infermieristico in 13 università; un’altra missione avrà come meta l’Argentina per assumere medici (molti dei quali sono figli di immigrati italiani) e fronteggiare una situazione drammatica con mille pensionamenti all’anno a fronti di 400-500 laureati. Ha anche sottolineato l’eccezionale stanziamento, grazie al Pnrr, di 4 miliardi e 500 milioni per la costruzioni di 11 nuovi ospedali e 30 case di comunità da ultimare entro il 2026.
La seconda parte del convegno ha dato spazio a testimonianze dal territorio: Paolo Ercole, referente dell’area medica Valleversa, ha illustrato le difficoltà della medicina di base nei piccoli comuni; Manuele Andreotti, Presidente del Comitato Croce Rossa di Castelnuovo Don Bosco e Piovà Massaia, ha parlato dell’insufficienza di operatori sanitari e dei mezzi di soccorso.
[nella foto un momento dell’incontro tenutosi sabato al Palamenta]