La giornata del 25 novembre contro la violenza di genere assume un significato ancor più particolare a Costigliole d’Asti attraverso il ricordo dei dieci anni dalla morte di Elena Ceste, la mamma scomparsa nel gennaio 2014, il cui corpo fu ritrovato nel successivo mese di ottobre a poca distanza dalla sua abitazione della frazione Santa Margherita. Ieri mattina, domenica, un commosso momento di omaggio e riflessione proprio nella piazzetta della chiesa della borgata costigliolese, dove si trovano la “panchina rossa”, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, e una targa che ricorda i dieci anni della scomparsa di Elena Ceste. All’incontro, nell’ambito degli eventi per la ricorrenza del 25 novembre allestiti dal gruppo delle benemerite dell’Associazione nazionale carabinieri costigliolese, dal Comune e dall’associazione culturale “Il Tiglio”, erano presenti i genitori di Elena Ceste, rappresentanti del consiglio comunale di Costigliole, dell’associazione carabinieri, della Croce rossa e dei carabinieri della locale stazione e cittadini. Era presente anche Michele Sarcinelli, oggi impegnato alla scuola allievi dei carabinieri a Torino, ma dieci anni fa comandante della stazione dei carabinieri di Costigliole che si occupò proprio delle indagini sulla scomparsa della donna. «Una vicenda che toccò profondamente tutti noi e il cui ricordo rimarrà indelebile. Il tema della violenza di genere è trattato in modo approfondito alla scuola allievi carabinieri, affinché possa essere affrontato con la preparazione adeguata». Questa mattina, lunedì, un ulteriore appuntamento al teatro cinema comunale di Costigliole. Un incontro con la dottoressa Elisa Chechile, che coordina il centro antiviolenza di Asti “L’orecchio di Venere”, e la proiezione del film “Il diritto di contare”.