Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ma perché è stata scelta questa data, dall’Onu nel 1999 per questo tema così delicato e, purtroppo, così attuale?
Lo ricorda una nota della Commissione Pari Opportunità della Regione Piemonte.
Perché questa data commemora la vita, l’attivismo, la determinazione, il coraggio e purtroppo anche la morte delle sorelle Patria Mercedes, Argentina Minerva e Antonia María Teresa Mirabal.
Per conoscere la loro storia occorre andare indietro nel tempo e spostarsi nella Repubblica Dominicana degli anni Quaranta e Cinquanta, stretta nella morsa della dittatura del generale Rafael Trujillo.
Cresciute in una famiglia contadina, che possedeva un’importante azienda agricola nella
provincia di Salcedo, le sorelle Mirabal ebbero la possibilità di ricevere un’istruzione e di poter andare all’università (fatto non scontato per delle ragazze dell’epoca): Minerva fu una delle prime donne a laurearsi in giurisprudenza nella Repubblica Dominicana. L’istruzione ebbe un ruolo chiave nel formare la coscienza politica delle ragazze, nel renderle consapevoli degli orrori della dittatura, e permise loro di incontrare sin da giovanissime intellettuali, studenti, artisti dissidenti e oppositori del regime.
Tra le sorelle Mirabal, fu Minerva la prima a intraprendere la strada dell’attivismo politico, guidata non solo da idee liberali ma anche da una personale avversione al dittatore. Tujillo infatti approfittava delle grandi feste organizzate dal regime per adescare giovani donne, e fu proprio durante la festa di San Cristóbal nel 1949 che conobbe Minerva, costretta dalle circostanze a partecipare.
La ragazza venne notata e corteggiata dal generale, ma rifiutò con decisione le sue avances, umiliandolo e garantendosi per sempre il suo personale desiderio di vendetta. Tra i soprusi che subì per punizione, ci fu l’impedimento a praticare la sua professione.
Fu dunque Minerva la prima delle sorelle ad avvicinarsi ai movimenti clandestini anti-Trujillo, ma ben presto a lei si aggiunsero Patria e Maria Teresa, mentre Bélgica Adela, detta Dedé, la più giovane, preferì rimanerne al di fuori. Scelsero un nome di battaglia: las mariposas, ovvero “le farfalle”.
Crearono il Movimento 14 giugno, nome che omaggiava la memoria di alcuni dissidenti
politici torturati e uccisi dall’esercito di Trujillo in quella data nel 1959.
Negli anni tutte le sorelle si sposarono ed ebbero dei figli, e la famiglia Mirabal si ampliò con nuovi membri tutti oppositori della dittatura. Assieme ai mariti, si univano con altri attivisti in riunioni segrete, distribuivano materiale informativo nel quale documentavano i crimini della dittatura, cospiravano contro il trujillismo e sognavano una rivoluzione.
In diverse occasioni le sorelle, i loro mariti, i genitori vennero incarcerati e i loro beni confiscati, ma fortunatamente sul finire degli anni Cinquanta l’eco dei crimini della dittatura dominicana si era fatto sempre più forte anche all’estero, perciò le sorelle vennero sempre rilasciate, al contrario dei loro compagni che trascorsero diversi anni in carcere.
Ed è proprio tornando da una visita ai coniugi imprigionati che Patria, Minerva e Maria Teresa incontrarono il loro tragico destino: il 25 novembre del 1960 furono assassinate da sicari di Trujillo che fermarono la loro automobile, uccisero a bastonate le tre donne e l’autista, e gettarono il veicolo con all’interno i corpi in un dirupo, per dissimulare un incidente.
L’indignazione per la loro morte, che l’opinione pubblica non ritenne accidentale, fu enorme: l’assassinio delle sorelle Mirabal scosse i dominicani e sollevò un moto di orrore anche all’estero.
L’evento andò a scuotere le radici stesse del machismo, incapace di tollerare la forza, la
perseveranza, la voglia di libertà di tre giovani donne. Tre donne capaci di sfidare apertamente uno dei più sanguinari dittatori della storia latino-americana. Pochi mesi dopo il loro assassinio, il generale Trujillo fu ucciso e il regime cadde.
Da allora le sorelle Mirabal sono ricordate in diverse piazze e vie cittadine di molte città
americane, anche attraverso murales, statue, opere d’arte urbana, compaiono sulla banconota da 200 pesos del loro Paese e danno il nome a infinite associazioni che si occupano di contrastare la violenza. Non solo il 25 novembre
È in ricordo delle sorelle Mirabal che gruppi di attiviste e attivisti di tutto il mondo decisero, dagli anni Ottanta in poi, di eleggere una giornata particolare dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, che l’ONU ha deciso di ufficializzare nel 1999.
Il 25 novembre inaugura un periodo di 16 giorni dedicato alla sensibilizzazione contro la
violenza di genere, che si conclude il 10 dicembre con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani.