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Il comitato del no: «Quei dati sono teorici»
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Il comitato del no: «Quei dati sono teorici»

Il convegno sul teleriscaldamento ospitato al Polo universitario di Asti non è servito a far cambiare idea al Comitato di cittadini impegnato a contrastare il progetto attraverso controdeduzioni e

Il convegno sul teleriscaldamento ospitato al Polo universitario di Asti non è servito a far cambiare idea al Comitato di cittadini impegnato a contrastare il progetto attraverso controdeduzioni e dati tecnici nei quali emergerebbero le varie criticità dell'impianto. Una battaglia portata avanti a suon di incontri pubblici e comunicati stampa dove si contestano le posizioni ottimistiche dei proponenti rispetto ai vantaggi che il teleriscaldamento porterebbe ad Asti una volta messo in funzione. «Abbiamo assistito ad affermazioni basate sui dati di un progetto teorico, che potrebbero essere molto lontani dalla realtà, come si verifica nella grande maggioranza dei progetti di teleriscaldamento realizzati in Italia» commentano Massimo Cerruti, Pierpaolo De Fina, Maria Teresa Gandolfo e Antonello Spera, a nome del Comitato "No teleriscaldamento", dopo la serata all'università.

Il fronte del no contesta, tra le altre cose, anche le parole del sindaco di Udine Furio Honsell che ha portato l'esperienza della città friulana: «Peccato che questa abbia molto poco a che vedere con il progetto di Asti, se non per il fatto che la centrale termica del teleriscaldamento è collegata all'ospedale, oltre che a varie utenze pubbliche, ma alla rete, di soli 13 chilometri, sono stati allacciati solo 20 condomini in 9 anni. Non parliamo poi del sindaco di Grugliasco che ha parlato delle sue belle esperienze di teleriscaldamento collegato a un inceneritore – continuano i portavoce del Comitato – Tutte realtà e progetti assolutamente non paragonabili a quella di Asti». Gli stessi rilanciano quando detto da Giancarlo Dapavo di Legambiente che ha puntualizzato come «favorendo e finanziando la coibentazione degli edifici si potrebbero ottenere vantaggi ambientali certi, molto superiori a quelli ipotizzati dal progetto di teleriscaldamento, garantendo un importante risparmio economico per i cittadini ed un beneficio occupazionale duraturo per la città».

Dal Comitato perplessità sulla centrale e sull'altezza dei camini (35 metri), che non sarebbero sufficientemente alti per la dispersione dei fumi. Infine una frecciatina al sindaco Brignolo del quale, in una nota stampa, sono state evidenziate le parole pronunciate durante il convegno: «Se aumenta l'inquinamento, voglio essere chiaro su questo, non lo facciamo (il teleriscaldamento ndr), né vicino all'ospedale, né da un'altra parte». Dal Comitato fanno quindi sapere che, «nello stesso progetto si ammette che le concentrazioni di monossido di carbonio diventano quasi 6 volte l'attuale presenza nella zona dell'ospedale… il sindaco quindi dovrebbe fermare immediatamente questo progetto».

r.s.

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