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Nizza Monferrato

Il Comitato Strade Ferrate segnala il numero insufficiente di treni per Asti e Acqui Terme

Dopo la pandemia non sarebbero stati ripristinati tutti i treni, costringendo molti pendolari a prendere l’automobile

Perdurano i disagi per i pendolari che solitamente userebbero il treno per recarsi sul luogo di lavoro da Nizza ad Asti, Torino oppure Acqui Terme. Lo segnala Giacomo Massimelli, presidente del Comitato Strade Ferrate: «La criticità maggiore, che purtroppo perdura, è il fatto che continuino a mancare le corse del mattino alle 6 e alle 8. C’erano, prima dell’emergenza pandemica, mentre ora c’è solo un singolo treno intorno alle 7, ovviamente molto affollato da parte dei viaggiatori». Questo risulterebbe in alcune scelte diverse dal treno da parte dei pendolari stessi: «In molti sono costretti ad andare in auto, una soluzione non pratica in termini di impatto ambientale né di spesa, se si considera il recente picco nel costo dei carburanti».

Massimelli confessa le proprie perplessità nei confronti delle scelte dell’Assessorato ai Trasporti della Regione: «Prima dell’emergenza c’erano 12 corse giornaliere. Ora sono 8. Eppure, da contratto di servizio, i treni sono stati finanziati e devono esserci per offrire un servizio completo». Il Comitato ha contribuito alla stesura di una lettera con segnalazione alle autorità competenti in cui vengono segnalate le corse non ripristinate.

 

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