Il commissario provinciale di Azione, Luigi Florio, ha reso noti gli incarichi assegnati agli iscritti che lo affiancheranno nella gestione del partito fino al prossimo appuntamento congressuale che sarà stabilito dalla direzione nazionale. Gli incarichi sono i seguenti: Lucas Bonzo, tesseramento e funzioni vicarie del commissario; Francesca Bassa, rapporti con Italia Viva; Marco Demaria (già candidato a sindaco di Asti alle elezioni di giugno), cultura; Fausto Fogliati (già segretario provinciale), agricoltura; Domenico Grassi, organizzazione eventi; Dario Rossino, sport e ambiente.
Florio ha preannunciato che ai suddetti responsabili di settore, tutti da tempo attivi all’interno di Azione, se ne aggiungeranno prossimamente altri, a seguito delle nuove adesioni che si stanno registrando anche in provincia di Asti al movimento politico fondato da Carlo Calenda (nella foto).
Il commissario provinciale ha infine reso noto che all’inizio del prossimo mese di gennaio Azione e Italia Viva renderanno nota anche per la provincia di Asti la struttura dell’organismo di coordinamento tra le due forze politiche per giungere alla fusione tra le stesse entro i primi mesi del 2025.
+++ AGGIORNAMENTO DELLE ORE 14 +++
Demaria: «Non ho mai accettato nessun incarico di questo tipo da Florio»
A poche ore dalla diffusione del comunicato stampa di Azione sul conferimento degli incarichi di settore, in provincia di Asti, ecco però un nuovo colpo di scena che rimette sotto i riflettori le correnti interne al partito astigiano. Uno dei nuovi responsabili indicati, l’ex candidato a sindaco di Asti Marco Demaria, interviene dopo aver visto il suo nome nella lista ufficializzata dal commissario Florio. Lo fa per dire che prende le distanze da quella decisione. «Abbiamo avuto un colloquio informale, ma io non ho accettato nessun incarico di questo tipo da Luigi Florio – replica Demaria – Ho detto che ci avrei pensato e trovarmi in quel comunicato stampa, senza che abbia detto sì, mi ha lasciato parecchio basito. Credo che a questo punto urge un chiarimento interno al partito».