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Attualità

Il comune di Calamandrana
ricorre al Tar contro i tagli dello Stato

Nelle casse di Calamandrana arriveranno 55mila euro in meno a causa dei drastici tagli dei trasferimenti da Roma. Il sindaco Isnardi: «Abbiamo dovuto alzare le aliquote Imu, ma faremo ricorso al Tar: lo stato aveva previsto entrate maggiori»

Fine d’anno tra perplessità sul futuro delle autonomie locali e soddisfazione per alcune opere portate a termine sul territorio comunale per il sindaco di Calamandrana Fabio Isnardi. Nel primo caso, non è un mistero la posizione critica – pur all’interno della carica istituzionale e senza slogan di comodo – nei confronti di determinate scelte governative, vedasi l’Imu e le sue modalità di applicazione. «Le stime del Ministero delle Finanze avevano previsto per noi un gettito di 475 mila euro, una cifra che abbiamo dovuto mettere a bilancio per legge – spiega il primo cittadino. – Al momento del saldo della prima rata, l’incasso è stato però di circa 210 mila euro, che anche raddoppiato con la seconda rata non avrebbe raggiunto la cifra propostaci. Per far arrivare nelle casse comunali i 55 mila euro mancanti abbiamo dovuto alzare le aliquote Imu, portando la seconda casa a 0,95 e gli edifici sede di attività produttive a 0,80».

Riguardo ai numeri proposti dal Ministero, l’amministrazione calamandranese, insieme a un’altra ventina di comuni piemontesi, ha scelto di fare ricorso al Tar del Lazio: «Non è un semplice errore dovuto all’evasione, stimata ufficialmente intorno al 6%. In questo caso si andava oltre al 10%, con lo Stato a ridurci i trasferimenti in anticipo in base a un’entrata che era stata presunta maggiore». Oggetto di preoccupazione per il 2013 anche la Tares, tassa su rifiuti e servizi, di nuova introduzione: «Al di là del fatto che lo Stato si prenderà comunque 30 centesimi al mq, il problema è che anziché tenere conto delle banche dati in possesso dei comuni, viene fatto pagare l’80% rispetto ai metri quadri a catasto. Inoltre a mio parere legge regionale e normativa nazionale sono in contrasto: secondo la prima, la tariffa deve essere unica per le autorità d’ambito, nel nostro caso le province di Asti e Alessandria.

Ma dovendo fare media con i capoluoghi di provincia, Calamandrana potrebbe trovarsi una tassa sui rifiuti triplicata. All’anno, di tassa rifiuti, incassavamo 220 mila euro; quest’anno i trasferimenti dello Stato al nostro comune si sono ridotti a 200 mila euro, significa che ci toglieranno anche quelli?». L’anno che si va a concludere ha visto però anche la realizzazione di vari lavori, a partire dalla messa in sicurezza del territorio comunale dai rischi idrogeologici, per una spesa di 30 mila euro. Altro intervento significativo il primo lotto di restauri presso il cimitero. «Martedì abbiamo aperto le buste e assegnato per 80 mila euro alla ditta Maurizio Grimaldi di Nizza l’appalto del rifacimento dei marciapiedi in viale Muraglio. Sarà un completamento dell’arredo urbano del centro cittadino, realizzato integralmente con fondi del comune».

Fulvio Gatti

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