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Ente decotto

Il Comune di Cassinasco dichiara il dissesto

Dopo la delibera del Consiglio si attende la nomina del commissario liquidatore
Nei giorni scorsi il Consiglio comunale di Cassinasco ha sancito lo stato di dissesto. La delibera è stata inviata a Ministero dell’Interno e Prefettura. Un default che non è un fulmine a ciel sereno, ma una esposizione debitoria di ben un milione e 54 mila euro che si è accumulata in diversi anni ed ora non è passibile di rientro con gli ordinari mezzi di gestione comunale. Il buco nelle casse del municipio si è creato in cinque annualità chiuse in rosso. Gli appelli della Corte dei Conti non sono stati ascoltati, senza esito i richiami.

Sergio Primosig (foto) è sindaco di Cassinasco dal 1995 (tranne una legislatura). Sei mandati ed un piano per l’ente decotto inadeguato. Gli eletti hanno quindi deliberato lo stato di dissesto attivando la debita procedura innanzi il Ministero dell’Interno che, anche con l’ausilio della Prefettura, potrà nominare un commissario liquidatore.

Abbiamo provato a contattare ripetutamente il primo cittadino ed altri componenti della Giunta che si sono rifiutati di rilasciare interviste sull’argomento.

Scenari futuri: il Ministero dell’Interno nominerà il commissario liquidatore, probabilmente indicato dalla Prefettura; affiancherà l’amministrazione verificando gli atti di gestione. La dichiarazione di dissesto avrà un impatto immediato sulle finanze: fino al bilancio riequilibrato, non potranno essere accesi nuovi mutui, saranno limitati gli impegni finanziari e aumentate tutte le aliquote fiscali. Il prefetto Claudio Ventrice monitora costantemente la situazione.

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