In una delibera emessa mercoledì, la giunta comunale di Asti ha deciso di non accogliere la petizione con cui si chiedeva un referendum cittadino sul teleriscaldamento. La realizzazione del
In una delibera emessa mercoledì, la giunta comunale di Asti ha deciso di non accogliere la petizione con cui si chiedeva un referendum cittadino sul teleriscaldamento. La realizzazione del teleriscaldamento è prevista nel programma elettorale dellattuale Sindaco – si legge nel documento – e il Regolamento sugli istituti della partecipazione popolare prevede che non possono costituire oggetto di referendum gli indirizzi espressi nel programma elettorale del Sindaco in carica. Tra le motivazioni addotte dallAmministrazione, i diversi provvedimenti con cui è già stato deciso di realizzare il servizio pubblico locale del teleriscaldamento.
Questo il testo della petizione, sottoscritto da circa 400 firme: i cittadini costituiti in comitato spontaneo chiedono che, per evitare i tempi e le procedure richieste dai regolamenti e dallo Statuto del Comune di Asti, sia la stessa Amministrazione Comunale a proporre una consultazione popolare mediante referendum senza quorum, che in modo semplice e comprensibile chieda ai cittadini se sono favorevoli o contrari al progetto di teleriscaldamento così come presentato dallamministrazione comunale. Liniziativa era sostenuta dal comitato spontaneo e da un gruppo trasversale di consiglieri comunali di minoranza, composto da Anna Bosia, Massimo Scognamiglio, Davide Giargia, Mariangela Cotto e Angela Quaglia.