«Asti deve proporsi come territorio pilota, con la sua Asl, per la somministrazione delle prime dosi del vaccino Nuvaxovid prodotto dall’azienda Novavax e i primi vaccini siano messi a disposizione di chi non ha ancora una copertura vaccinale». A dirlo è il consigliere comunale della Lega Pierfranco Verrua che ha depositato un’interrogazione al sindaco di Asti Maurizio Rasero e all’assessore Mariangela Cotto.
Si sa che il vaccino di Novavax dovrebbe arrivare fra qualche settimana in Italia ed essere somministrato, in prima battuta, nel Lazio. Si tratta di un farmaco tradizionale, basato su tecnologia classica a proteine ricombinanti senza l’impiego della tecnologia con l’RNA messaggero.
Una particolarità che, secondo Verrua, potrebbe convincere anche i “no-vax” a farsi vaccinare in piena tranquillità.
«Le persone non vaccinate, perché contrarie o dubbiose sulla tecnologia a RNA messaggero, sarebbero immediatamente rassicurate e disponibili al più tradizionale Nuvaxovid – spiega il consigliere – Rendere immediatamente disponibile questo nuovo vaccino rimuoverebbe gli ultimi ostacoli creati più per paura che per ideologia. Il nuovo vaccino è basato su una tecnologia consolidata, in uso da tempo contro malattie come la pertosse, l’epatite B e il meningococco».
Con l’interrogazione Verrua chiede a Rasero di «attivarsi verso l’Asl, la Regione Piemonte, la Struttura Commissariale, il Governo, per ottenere la disponibilità del nuovo vaccino Nuvaxovid al più presto possibile; di proporre il comune di Asti ed il territorio di competenza dell’Asl come area pilota per fornire precocemente e velocemente le prime dosi di vaccino e di proporre che le prime dosi disponibili siamo messe a disposizione delle persone senza copertura vaccinale».
«L’Aifa – aggiunge Verrua – ha dato l’approvazione al nuovo preparato, spiegando “che i dati disponibili hanno mostrato un’efficacia del 90% nel prevenire la malattia Covid-19 sintomatica”. L’azienda produttrice aveva parlato di un’ampia reattività contro la variante Omicron ed altre varianti in circolazione con un regime primario a due dosi (la seconda da effettuare a distanza di venti giorni dalla prima). In uno studio in fase 3 risalente a giugno, il vaccino è risultato efficace al 90% nell’impedite il contagio e al 100% contro il decorso grave e i decessi».
Una risposta
E’ scandaloso che un consigliere comunale debba attivarsi per permettere ai piemontesi non ancora vaccinati di vaccinarsi con il vaccino di Novavax
Il 1 febbraio decorre l’obbligo vaccinale e molti, incluso il sottoscritto, che vorrebbero vaccinarsi con quel vaccino non possono farlo perchè sia il governo nazionale che l’amministrazione regionale sembrano fregarsene
Ringrazio il consigliere Verrua per aver sollevato il problema anche in Piemonte