La maggior parte degli interventi di cittadini e commercianti sono serviti per chiedere all'amministrazione Brignolo di fare marcia indietro riaprendo la strada e piazza Statuto. Si contesta la mancanza di confronto e concertazione, ma il Comune conferma la volontà di procedere con la sperimentazione. Il centrosinistra attacca il centrodestra accusandolo di aver cambiato idea sull'estensione delle zone interdette – parzialmente – al traffico
Il Leitmotiv del Consiglio comunale aperto sulla nuova Ztl di piazza Statuto e via Quintino Sella è stato quasi sempre lo stesso: gli astigiani non sono come gli altri (leggi albesi), quindi non sono abituati ad andare a piedi a fare shopping. Da qui un coro quasi unanime di bocciature della nuova zona a traffico limitato, difesa solo da pochi cittadini tra quelli intervenuti in unaula consiliare insolitamente affollata. A fare la parte del leone sono stati i commercianti della zona semi pedonalizzata che hanno mandato un chiaro messaggio di contrarietà del progetto alla giunta Brignolo.
Un po fuori dal coro è stato, invece, il primo intervento, quello di don Giuseppe Gallo, parroco di San Secondo, San Silvestro e Santa Maria Nuova. «E mancata una concertazione su questo tema e anche un progetto generale – ha sottolineato il sacerdote rivolgendosi al sindaco – Non dovete avere paura di ascoltare la gente perché, solo così, si capiscono meglio i problemi. Personalmente sono per ampliare la zona pedonale anche per riappropriarci della città con varie iniziative: lordine pubblico non lo si ottiene solo mettendo più poliziotti e carabinieri in giro».
Ad accezione dellintervento di Giancarlo Dapavo (Legambiente), che ha ricordato come linquinamento «sia la prima causa di morte in assoluto e che il progetto per la Ztl in centro storico non sia del tutto piovuto dal cielo, esistendo fin dal 2003», il resto delle opinioni espresse ha inesorabilmente cassato la chiusura al traffico di piazza Statuto e via Sella.
«Io sono probabilmente il primo che già alla fine di questo mese deciderò se chiudere lattività – ha commentato Davide Nicolò (commerciante) – Che senso ha chiudere una strada che non creava inquinamento quando, a meno di 2 km, cè il Borgo dove le auto sono in coda tutto il giorno inquinando molto di più? Inoltre piazza Statuto è letteralmente dimenticata da Dio».
Nadia Denasi (commerciante) ha portato al sindaco le oltre 1.000 firme a favore della riapertura della strada denunciando uno stato assoluto di decadenza che regna nel quartiere. «In piazza Statuto abbiamo spacciatori, sporcizia e un generale degrado. Se chiudiamo noi, la zona diventerà un ghetto pericolosissimo, ma ricordatevi che, a differenza di voi, il nostro stipendio sono i clienti che vengono a portare i soldi».
La mancanza di parcheggi blu e, più in generale, la scarsità di parcheggi in zona (le aree di sosta più vicine sono piazza Alfieri e piazza del Palio, teatro dellultimo omicidio avvenuto in città) sono criticità emerse anche in sede di Consiglio aperto e non solo tra i commercianti. «I clienti fanno fatica a venire da noi e perfino i colleghi di lavoro non trovano parcheggio, motivo per cui vediamo una desertificazione tra gli studi professionali – ha ricordato Paolo Poncino (promotore finanziario) – Veramente credete che, chiudendo una strada, tutta larea si trasformi magicamente in un quartiere di Parigi?»
Proprio sulla questione parcheggi è tornato alla carica lex sindaco Luigi Florio riproponendo il buco in piazza Alfieri o, in ogni caso, la costruzione di una nuova grande area di sosta in centro. «Dove si chiudono le strade, si creano parcheggi – ha esordito Florio – Così è successo a Torino, nelle piazze Vittorio, San Carlo, Carlo Felice e perfino al tribunale». Florio ha quindi fatto lesempio di un grattacielo: «Lattico è il piano più ambito, più nobile, ma se ledificio è sprovvisto di ascensore, allora vivere allultimo piano sarà solo un disagio e nessuno vorrà andarci. Questo vale anche per il centro storico e la Ztl».
Gli interventi dei consiglieri comunali di minoranza hanno criticato o il progetto in sé della Ztl in via Sella e piazza Statuto, o la mancanza di un piano più generale sul traffico (parcheggi scambiatori funzionanti e attrezzati, navette con passaggi appetibili, incentivi ad aprire le botteghe del centro storico). Cè anche chi, in maggioranza, ha ricordato un precedente Consiglio comunale (marzo 2013) dove centrosinistra e opposizione, ad eccezione del consigliere Coppo, avevano firmato un ordine del giorno con cui era stato detto allamministrazione di estendere la Ztl e lisola pedonale, migliorare la mobilità sostenibile e diminuire il traffico parassitario nel centro storico. Un odg in parte confermato dal nuovo documento votato dalla maggioranza al termine del Consiglio, questa volta senza lappoggio del centrodestra accusato dagli oppositori politici «di aver cambiato idea rispetto a quanto condiviso precedentemente».
Riccardo Santagati