Il Consiglio comunale decidesul registro delle Unioni civili
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Il Consiglio comunale decide
sul registro delle Unioni civili

Tra le pratiche all’ordine del giorno del Consiglio comunale che torna a riunirsi oggi pomeriggio, martedì, alle 18.30, c’è l’istituzione del Registro delle Unioni Civili, come già avvenuto

Tra le pratiche all’ordine del giorno del Consiglio comunale che torna a riunirsi oggi pomeriggio, martedì, alle 18.30, c’è l’istituzione del Registro delle Unioni Civili, come già avvenuto in altri comuni d’Italia. La pratica, con annesso regolamento, è figlia di un ordine del giorno – promosso da alcuni consiglieri del Partito Democratico – approvato a marzo e il cui passaggio in aula aveva creato una prima spaccatura all’interno della stessa maggioranza. L’UDC, espressione del vice sindaco Davide Arri, si spaccò alla votazione: il consigliere Pierangelo Mantelli diede il voto favorevole all’odg, mentre il collega Giorgio Caracciolo votò contro, motivando così la sua decisione: «Io sono contrario, ma non alle unioni civili. Solo al fatto che il Comune si debba far carico dell’istituzione e della tenuta di un registro che è illegittimo, inutile e gravoso per gli uffici. Massimo rispetto e apertura per convivenze ed unioni di fatto, eterosessuali e omosessuali, ma inutile fare una cosa senza legittimità, né valore, né efficacia».

Maurizio Lattanzio: «E’ una presa in giro»
Anche dall’opposizione sono volate critiche contro il registro e, ancora una volta, è il consigliere Maurizio Lattanzio (Lista Civica) a ribadire ciò che aveva già detto a suo tempo: «Andrò in Consiglio a sostenere che è illegale e che è una presa in giro per i cittadini – annuncia su Facebook – Il Comune non ha alcuna competenza in materia».
Ma cosa si intende per registro delle unioni civili? E’ un registro dove le coppie di fatto, eterosessuali o dello stesso sesso, potranno “ufficializzare” il proprio status familiare davanti ad un ente locale, come il Comune, che a sua volta utilizzerà questo strumento per sensibilizzare il legislatore a farsi carico del problema nella speranza che venga al più presto promulgata una legge per riconoscere e tutelare i diritti di queste persone. Non è un caso che la delibera presentata al Consiglio citi al suo interno gli articoli 2 e 3 della Costituzione (sui diritti inviolabili dell’uomo e sul fatto che tutti “i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”).

Non daranno gli stessi diritti previsti dalle nozze
Il registro delle Unioni Civili evidentemente non darà agli astigiani iscritti gli stessi diritti e doveri previsti per chi si sposa (in chiesa o in Comune), ma vuole essere un primo passo simbolico in quella direzione.
«Il Comune – si legge nella pratica – può operare nell’ambito delle proprie competenze per promuovere pari opportunità per le unioni di fatto, favorendone l’integrazione sociale e prevenendo forme di disagio, con particolare riferimento alle persone anziane, nonché forme di discriminazione fondate sull’orientamento sessuale». Per questo motivo l’amministrazione, al di là di predisporre il registro ufficiale delle unioni civili, intende sostenere «campagne di sensibilizzazione nelle scuole atte a favorire il rispetto della dignità degli individui, indipendentemente dall’orientamento sessuale, nell’espressione autentica della personalità, anche nelle formazioni sociali legate da vincolo affettivo».

Riccardo Santagati

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