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Un tratto dell'autostrada Asti-Cuneo
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Mobilità e Trasporti

Il Consiglio dei Ministri ha deciso, dal 1° gennaio autostrade più care del 2,3%

Da domani scattano gli aumenti dei pedaggi contro i quali si è espresso anche il Codacons

Da domani, 1° gennaio 2023, scatteranno gli aumenti dei pedaggi sulle autostrade italiane. Un appuntamento “immancabile” che torna scatenando le ire degli automobilisti e la rabbia delle associazioni dei consumatori.

L’aumento delle tariffe autostradali è stato inserito in un articolo del decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri pochi giorni fa. Un ritocco ai pedaggi che in media si aggira sul +2,3%.

A confermare il via libera agli aumenti è una nota diffusa da Palazzo Chigi: “Nelle more degli aggiornamenti convenzionali, le tariffe autostradali sono incrementate nella misura del 2,3%, corrispondente all’indice d’inflazione (Nadef) per l’anno 2024. Gli adeguamenti rispetto a tali incrementi tariffari, in difetto o in eccesso, sono definiti con l’aggiornamento dei Pef”.

Ma ai concessionari per i quali è intervenuta la scadenza del periodo regolatorio quinquennale, il Consiglio dei Ministri ha comunque accordato una proroga al 30 marzo 2024 per la presentazione dei Pef e un’altra al 31 dicembre 2024 per perfezionarli.

«Dopo RC auto, telefonia, alimentari, gli italiani dovranno mettere in conto a partire dal prossimo anno anche i rincari delle autostrade, una ulteriore voce di spesa che inciderà sulle tasche dei consumatori – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Con l’aggravante che a pedaggi più salati non corrisponde un miglioramento dei servizi resi agli utenti, come dimostrano i continui disservizi su tutta la rete, i cantieri infiniti, le lunghissime code che imprigionano gli automobilisti».

[foto di repertorio]

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