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Il duro lavoro del giurato che assaggia 90 piatti
Attualità

Il duro lavoro del giurato che assaggia 90 piatti

Cinque giurie danno voti e giudizi su sfilata, cucina vino, casetta e accuratezza del servizio

In seno alla complessa macchina organizzativa del Festival delle Sagre, vi è un ingranaggio non meno complesso rappresentato dalle giurie che esprimono giudizi e valutazioni su diversi aspetti della manifestazione. Sono cinque in tutto: sfilata, cucina, casetta, vino e accuratezza del servizio.
Ma come funzionano? Ad eccezione della giuria per la casetta che viene allestita da ogni pro loco in Campo del Palio e dalla quale distribuisce i suoi piatti, formata da professionisti aderenti alla Confartigianato, le altre sono composte da persone che, a vario titolo, sono particolarmente competenti e preparati sia per mestiere, sia per passione personale.

Le due più temute dalle pro loco sono quella della sfilata e quella della cucina. Quella della sfilata trova posto la domenica mattina nella tribuna d’onore di piazza Alfieri; i vari componenti sono muniti di una scheda di valutazione che tiene conto dell’originalità del tema scelto, della sua realizzazione, della sua completezza, dell’aderenza di abiti, mezzi ed oggetti al periodo storico indicato dal tema dichiarato e dell’animazione dei figuranti durante il corteo. Il punteggio finale viene espresso in centesimi  e, accanto al voto, vengono indicati suggerimenti su come migliorare la sfilata oppure stigmatizzati errori evidenti oppure ancora espressi i complimenti in caso di risultato già ottimo.

Per i componenti della giuria della cucina il lavoro è veramente impegnativo: fra sabato sera e domenica dall’1 in avanti e devono assaggiare tutti i piatti presentati dalle pro loco (una novantina in tutto): dagli antipasti ai primi, dai secondi ai dolci. I “prelievi” dei piatti vengono fatti a campione attraverso il servizio di alcuni addetti della Camera di Commercio che si fanno consegnare due porzioni per ogni piatto facendo bene attenzione al fatto che provengano dalla “partita” che si sta servendo in quel momento al pubblico. I piatti sigillati vengono portati alla giuria e ogni membro ne degusta una bocconata per esprimere il giudizio. Ogni giurato assaggia tutti i piatti in piazza.

Fiscale anche il giudizio sul vino fatto da una giuria dell’Onav sui 42 campioni che vengono raccolti negli stand (tre pro loco non servono vino) da personale della Camera di Commercio I conti vengono tirati giù dal Comitato organizzatore che raccoglie tutte le schede la domenica sera, lunedì mattina inserisce tutti i dati in un programma computerizzato il quale, dopo l’elaborazione, decreta i vincitori. Chi raggiunge il massimo dei voti nelle sezioni di sfilata, cucina e vince il trofeo Garipoli; vino, accuratezza servizio, rapporto espresse in sessantesimi porta al premio Briola, la somma di tutto porta alla vittoria del Supertrofeo Borello.

Daniela Peira

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