San Marzanotto e Mariangela Cotto, un legame durato tutta la vita che si è interrotto con la sua improvvisa morte. Per tutti Mariangela Cotto era il principale riferimento per ogni evento del paese. Pur vivendo ad Asti da tempo, Cotto ha sempre continuato ad avere un legame fortissimo con la frazione al di là del Tanaro, con la Stangona, dove c’è la sua casa, con il paese dove tutti conosceva e tutti la conoscevano per una lunga serie di iniziative e progetti portati avanti nel corso degli anni. «Era presidente onorario della pro loco che aveva collaborato a fondare nel 1974 – ricorda Agnese Argenta, presidente del sodalizio e amica – Nel 1991 aveva collaborato a far nascere il Comitato Palio, ma sue sono anche le iniziative del Ricordamuro e del Giocamuro. Sempre nel 1974 era diventata presidente della Circoscrizione iniziando poi la sua attività nella politica». Punto di riferimento per la comunità, «se poteva dare una mano a qualcuno non si sottraeva». Tra le varie iniziative promosse anche la nascita della Cooperativa l’Olmo, impegnata nella ristorazione a Villa Badoglio. E ancora: i murales che abbelliscono le vie del paese, l’attenzione verso la parrocchia e il mondo del volontariato, l’aiuto durante gli eventi di comunità, dalle Sagre alle feste di paese. «L’ho molto apprezzata e credo che questo sentimento fosse reciproco – continua Argenta – Prima di Natale era venuta a trovarmi. Poi l’avevo rivista per una visita durante il ricovero in ospedale ed era contenta per tutto quello che aveva fatto e che avrebbe ancora voluto fare, prendendosela con più calma».
Per Carlo Sabbione, ex presidente della Circoscrizione, «Mariangela è stata come una sorella». «Entrambi siamo nati nel 1947 e abbiamo frequentato l’asilo e le elementari insieme qui a San Marzanotto – racconta – Mi ricordo anche il nostro legame con Don Battista Torchio, il parroco precedente a Don Fiorino. Aver appreso della sua morte è per me molto doloroso, sono senza parole».
Per l’attuale presidente del Consiglio comunale Federico Garrone, anche lui di San Marzanotto, è stata un’amica e una guida che l’ha portato a un impegno istituzionale, prima come consigliere, poi come presidente dell’assemblea comunale. «Voglio ricordarti per quello che hai rappresentato per me – scrive Garrone – Per quel giorno di aprile 2012 in cui mi hai chiamato per offrirmi uno dei tuoi tanti caffè. Ero all’ultimo anno di Giurisprudenza, stavo scrivendo la tesi e tu avevi deciso che era ora che iniziassi il mio percorso politico. Non c’erano se, non c’erano ma. Per te era il momento giusto e non dovevo titubare. In fin dei conti sei sempre stata affettuosamente testarda con me. Ai miei dubbi, alle mie paure rispondevi decisa, a volte mettendomi davanti al fatto compiuto».
«Avevi ancora mille idee da realizzare – continua Garrone – Sempre con un occhio a San Marzanotto, a casa tua. Mi hai insegnato l’amore per le proprie radici e come questo non debba essere un limite, ma la forza che ci sorregge per fare grandi cose. Non si può avere paura di volare, ma non bisogna mai dimenticare la strada per casa. Tu sei questa Mariangela. Lo sei stata per me, per San Marzanotto, per Asti, per i tuoi cari e le tue amate nipoti. Lasci un vuoto enorme, quello che solo i grandi possono lasciare. Ma lasci sopratutto una via su cui, ora, sta a noi continuare a camminare. Con la tua calma, la tua serenità, la tua caparbietà. Perché goccia dopo goccia si sgretoli il muro delle ingiustizie sociali che tu, tante volte, hai picconato».