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Il fronte del no: «Quell'alloggioè un privilegio ingiustificato»
Attualità

Il fronte del no: «Quell'alloggio
è un privilegio ingiustificato»

Sul trasferimento dell’Arazzeria Scassa a Palazzo Alfieri e sulla concessione dell’alloggio alla famiglia Scassa per i prossimi 25 anni intervengono alcuni ex assessori alla Cultura e alcuni

Sul trasferimento dell’Arazzeria Scassa a Palazzo Alfieri e sulla concessione dell’alloggio alla famiglia Scassa per i prossimi 25 anni intervengono alcuni ex assessori alla Cultura e alcuni attuali consiglieri comunali chiedendo al sindaco, in una lettera, di effettuare i dovuti approfondimenti prima della deliberazione. I sottoscrittori del documento (Graziella Boat, Anna Bosia, Mariangela Cotto, Davide Giargia, Gianfranco Imerito, Laurana Lajolo, Adriana Marchia, Alberto Pasta, Massimo Scognamiglio, Mario Vespa e Gabriele Zangirolami) si dichiarano contrari «alla concessione dell’appartamento, ritenendola non ammissibile e considerandola un precedente preoccupante. Chiediamo al sindaco e al Consiglio – scrivono – di valutare con estrema attenzione una decisione che cambierebbe la destinazione d’uso prevista di una parte di Palazzo Alfieri, inserendo un’attività “produttiva e commerciale” nella Casa del nostro trageda; inoltre, la decisione concede ad un privato il privilegio ingiustificato di un alloggio in un edificio comunale e per di più per un periodo di tempo spropositato, per cui si può ben configurare anche un danno erariale alla comunità cittadina».

Ecco il testo integrale della lettera:

Il Sindaco intende collocare il Museo dell’Arazzeria Scassa a Palazzo Alfieri in tre sale più laboratorio e magazzino negli spazi già occupati dall’ex Biblioteca Astense, che nel progetto di ristrutturazione del Palazzo Alfieri erano previsti come sala polifunzionale e uffici per la Cultura di grande necessità per l’attività e la gestione del patrimonio storico-culturale della Città e per colmare la carenza cronica di spazi espositivi temporanei a disposizione della Città. Il geom. Scassa, a quanto risulta, si impegna a donare al Comune 17 arazzi (conservandone la proprietà di 18). Il costo stimato della donazione è di 1.900.000 euro, ma nella delibera del Consiglio Comunale non sono previsti (quantificati) gli oneri che il Comune dovrà pagare per ricevere la donazione stessa. A quanto ammonteranno?
In cambio è previsto che il geom. Scassa continui l’attività di laboratorio, compreso il Museo, con personale di sua nomina e, soprattutto, che goda del diritto esteso ai suoi eredi di abitare per 25 anni! senza spese relative alla gestione dell’alloggio! (che è già stato predisposto) situato negli ex-uffici della Biblioteca ai piani primo e secondo. Come si possono quantificare tali spese per 25 anni…? Nella riunione della Commissione Cultura, infatti, i consiglieri presenti si sono dichiarati contrari alla concessione dell’appartamento, ritenendola non ammissibile e considerandola un precedente preoccupante.
Pur valutando positivamente la messa a disposizione per il pubblico di arazzi di alto artigianato, ma magari in altra sede, chiediamo al Sindaco e al Consiglio Comunale di valutare con estrema attenzione una decisione che cambierebbe la Destinazione d’uso prevista di una parte di Palazzo Alfieri, inserendo un’attività “produttiva e commerciale”(!) nella Casa del nostro Trageda; inoltre, la summenzionata decisione concede ad un privato il privilegio ingiustificato di un alloggio in un edificio comunale e per di più per un periodo di tempo spropositato, per cui si può ben configurare anche un danno erariale alla comunità cittadina.
Va ricordato che il geom. Scassa ha già usufruito per il suo laboratorio e l’esposizione degli arazzi, mediante un Protocollo d’Intesa con la Provincia dal 2002, di un cospicuo intervento della stessa Amministrazione Provinciale, della Regione Piemonte e delle Fondazioni CRAT e CRT per € 800.000 ai fini dell’adeguamento dei locali presso la Certosa di Valmanera, bene storico che resta pur sempre di proprietà privata. L’Amministrazione provinciale ha provveduto all’affitto annuale fino al primo semestre del 2013, quando il Commissario straordinario ha disposto il recesso dal Protocollo ed è quindi subentrata al pagamento, per circa un anno, la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. E già tutta questa vicenda provocò negli anni parecchi rumors e perplessità sulla regolarità e l’opportunità di averla stipulata. Con ogni evidenza la questione all’attenzione del Consiglio comunale si presenta problematica, e per certi versi molto discutibile: chiediamo, pertanto, che si proceda agli approfondimenti necessari prima di ogni deliberazione.
Graziella Boat, Anna Bosia, Mariangela Cotto, Davide Giargia, Gianfranco Imerito, Laurana Lajolo, Adriana Marchia, Alberto Pasta, Massimo Scognamiglio, Gabriele Zangirolami, Mario Vespa.

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