Aveva 31 anni quando si imbarcò la mattina del 10 aprile 1912 a bordo «del “battello” più grande del mondo», come lo definì nell’ultima lettera inviata al fratello
Era la nave dei sogni, da tutti definita l’ “inaffondabile”, eppure sprofondò nelle gelide acque dell’Oceano Atlantico dopo la collisione con un iceberg, trascinando con sé la vita di oltre 1.500 persone. Il Titanic è entrato a pieno titolo nella leggenda e sul transatlantico si sono scritti romanzi e saggi, tenute inchieste e girati film e kolossal di successo.
Tra i camerieri del prestigioso ristorante di prima classe e del Café Parisienne c’erano 28 nostri connazionali. Italiani provenienti da Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta. Pochi sanno che tra questi ragazzi, c’era anche un astigiano. Si chiamava Vincenzo Pio Gilardino ed era nato a Canelli il 27 gennaio 1881. Aveva 31 anni quando si imbarcò la mattina del 10 aprile 1912 a bordo «del “battello” più grande del mondo».
Abbiamo ricostruito la sua storia in occasione della mostra “Titanic – The Artifact Exhibition” che resterà aperta a Torino, alla Promotrice delle Belle Arti, fino al 25 giugno
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Lucia Pignari e Riccardo Santagati