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Attualità

Il governatore Cirio a Moncalvo per la Giornata della Memoria

Oggi accenderà sette candele simboliche nella cittadina che per prima ha intitolato un vicolo al 27 Gennaio ed unica nell’astigiano che ha realizzato le pietre d’inciampo

Una celebrazione in formato ridotto e senza pubblico per via delle restrizioni anticontagio ma ugualmente toccante e carica di significato quella che si celebrerà domani a Moncalvo. A rendere ancora più solenne l’evento sarà la presenza del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Il governatore piemontese ha scelto la piccola cittadina astigiana per commemorare l’evento, in virtù della sua storia. Diversi membri della locale comunità ebraica, tra il marzo e il maggio del 1944, furono arrestati e trasferiti nel tristemente noto campo di sterminio polacco di Auschwitz. Nessuno fece mai più ritorno e di loro si perse ogni traccia. Privati di tutto, anche del ricordo.
Così il Comune di Moncalvo per onorare i suoi figli ha deciso di dedicare una via del paese alla Giornata della Memoria: “Vicolo 27 gennaio 1945”, la prima via in Italia a essere intitolata in questo modo. Un primato assoluto conquistato all’inizio del nuovo millennio e replicato lo scorso anno con la posa di quattro pietre d’inciampo, le prime e uniche in tutta la Provincia di Asti. Un ricordo perpetuo alla moncalvese Clelia Vitale Foa e a Alberto e Amerigo Colombo che, con Adua Nunes, sono sfollati dalla Liguria e dalla Toscana per cercare, invano, sicurezza in campagna. Proprio in vicolo ‘27 gennaio 1945’ ci sarà, domani alle 13.30, un momento di raccoglimento alla presenza, oltreché del presidente regionale, anche delle autorità e associazioni locali.
La celebrazione della Giornata della Memoria si ripete a Moncalvo ormai da parecchi anni ed è stata fortemente voluta dall’indimenticabile Piero Norzi, capo della comunità ebraica moncalvese fino al 2016, anno della sua scomparsa.

Le pietre d’inciampo di Moncalvo

Norzi, che ha lasciato la moglie Roselma e i figli Guido e Deborah che ancora oggi portano avanti la sua opera, ha continuamente voluto parlare ai giovani per comunicare loro l’entità di questo abominio della mente umana. Norzi ha, infatti, sempre parlato di «tragedia organizzata». Una pianificazione disumana di un eccidio tra i più crudeli della storia. «Non posso neppure pensare – ripeteva Norzi agli studenti delle scuole moncalvesi – alle torture subite da persone ammassate su carrozze per animali su cui viaggiavano cinquanta persone in uno spazio che ne poteva contenere venti. Erano vittime di un incomprensibile progetto di purificazione della razza e venivano marchiate con un numero subendo anche esperimenti tra i più atroci».
Norzi chiudeva sempre i suoi discorsi lanciando ai giovani il suo appello: «Voi che siete le generazioni di domani dovete impedire che accadano simili barbarie».
La cerimonia moncalvese avrà il suo momento più toccante nell’accensione di sette candele: sei in ricordo degli altrettanti milioni di ebrei che persero la vita nell’Olocausto e una settima in ricordo di tutti le altre vittime che ebrei non erano.

Diego Musumeci

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