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Pippione Maria Teresa
Attualità
Sodalizio

«Il nostro obiettivo è creare comunità amiche della demenza senile»

Nuovi progetti per l’Associazione Alzheimer Asti che propone attività per malati e loro famigliari grazie all’impegno di 21 volontari

Continuano – arricchendosi di nuovi progetti – le attività dell’Associazione Alzheimer, che dal 2017 ha sede in via Scotti, dove si trova anche l’Ambulatorio Alzheimer dell’Asl con cui ha avviato importanti sinergie.
Presieduta da Maria Teresa Pippione, l’associazione conta 21 volontari e circa 100 malati che partecipano alle attività e alle iniziative proposte.

Le attività dedicate ai malati

La merenda dopo la visita al castello di Govone organizzata dall’Associazione Alzheimer

«Innanzitutto – racconta la presidente – proponiamo gli incontri di auto-aiuto per i familiari dei malati, “pilastro” su cui è nata l’associazione, coordinati a cadenza quindicinale dalla psicologa Giulia Saracco. Quindi gli appuntamenti del Caffè Alzheimer, aperti a malati e familiari, guidati dall’educatrice professionale Paola Rabino o dalla psicologa. A cadenza settimanale, si svolgono sia nella nostra sede di Asti sia, dallo scorso febbraio, presso un circolo di San Damiano, e da circa un anno a Canelli, in un locale messo a disposizione dal consorzio Cisa».
E ancora, lo sportello di ascolto presso la sede di via Scotti, attivo tre giorni a settimana, i percorsi di visita in musei e pinacoteche rivolti ai malati (dal castello di Govone alla mostra su Giovanni Boldini a Palazzo Mazzetti).
«Particolarmente apprezzati – continua – sono stati gli incontri di narrazioni creative in collaborazione con il museo “Arti e mestieri di un tempo” a Cisterna. Rivolti ai residenti della zona, invitavano i malati, sotto la guida di una psicologa e di un medico, a raccontare quali ricordi evocava in loro un determinato oggetto esposto nel museo».
Sulla stessa lunghezza d’onda gli incontri di stimolazione cognitiva con la psicologa Saracco, cui aderiscono persone a scopo terapeutico o di prevenzione, l’attività fisica adattata (che d’estate si svolge negli spazi all’aperto di Villa Quaglina) e i laboratori di manualità.

Le iniziative per i familiari

Dedicati a chi assiste gli anziani affetti da demenze e Alzheimer sono, invece, gli incontri con l’educatrice professionale Paola Rabino, lo sportello di ascolto e quello di prima consulenza legale con l’avv. Donatella Roviello (cui collabora anche il notaio Marilena Cantamessa).
Dallo scorso ottobre, poi, la sede di via Scotti si è dotata del cosiddetto “Giardino delle meraviglie”. «Nell’accordo con l’Asl, che ci ha concesso i locali in comodato d’uso gratuito – annota la presidente – era specificato che dovevamo curare l’area verde circostante. Così ci siamo impegnati a realizzare un giardino ricco di piante, fiori ed erbe aromatiche, dotato di gazebo, pozzo per l’irrigazione e panche per sedersi (oltre alla panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza contro le donne). Il tutto grazie anche al sostegno di privati e di alcune associazioni e club di servizio: Lions club, Amitié sans frontieres, Inner Wheel e Fondazione social».
Da sottolineare, poi, che grazie al progetto Pass (Percorso di attivazione sociale e sostenibile), la realizzazione e la manutenzione attuale del giardino ha coinvolto, e continua a coinvolgere, alcune persone tra i 37 e i 55 anni seguite dal Dipartimento di salute mentale che ha sede al primo piano dell’edificio di via Scotti.

I progetti allo studio

Parimenti, ci sono anche altri progetti allo studio. «Ci piacerebbe – continua – organizzare una vacanza in montagna, nel periodo estivo, con i malati e i loro familiari. Abbiamo cominciato a “tastare il terreno” con una gita in giornata a Bardonecchia e ci riserviamo di continuare a ragionare su questa opportunità».
«Parimenti, siamo impegnati su un altro versante: un percorso molto impegnativo che stiamo cominciando ad impostare a San Damiano, piccolo centro in cui l’Amministrazione comunale mostra molta sensibilità su queste tematiche. Ci piacerebbe creare in paese una comunità amica della demenza senile, con sensibilizzazione e breve formazione dei cittadini, in particolare di tutti coloro che possono incontrare persone affette da questa patologia nella vita quotidiana, come i commercianti e i baristi. Così da fare in modo che la comunità si dimostri, in modo compatto, accogliente verso chi è affetto da una patologia degenerativa. Un percorso che è già stato attuato in altre città italiane, come Ivrea e Macerata, e che ci piacerebbe esportare, in secondo momento, anche ad Asti».

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