Si definisce «molto pragmatico, patito del gioco di squadra che è fondamentale per ottenere buoni risultati», ma anche un fautore dell’antico adagio “prevenire è meglio che curare”. Il nuovo prefetto di Asti, il dottor Claudio Ventrice, ha voluto incontrare i giornalisti, a poco più di un mese dal suo insediamento, per fare il punto della situazione e spiegare quale metodo di lavoro vorrebbe portare avanti nell’Astigiano per rendere la Prefettura sempre di più «il palazzo del popolo, della gente comune, ma soprattutto il punto di riferimento di tutti i sindaci del territorio».
Già viceprefetto vicario a Biella e successivamente a Novara, Ventrice, prima di giungere ad Asti, ha ricoperto il ruolo di prefetto a Massa Carrara. Sa che essere rappresentante del Governo sul territorio significa affiancare le altre istituzioni, in primis i sindaci dei Comuni, soprattutto quelli più piccoli, per aiutarli a risolvere problemi o criticità di qualunque natura siano.
«Per un prefetto è fondamentale creare un rapporto aperto e sincero con i sindaci anche perché – dice – oltre al capoluogo è necessario conoscere i problemi delle periferie e secondo me il prefetto può essere visto come un faro. In passato ho svolto il ruolo di commissario in dodici comuni, l’ultimo dei quali è stato Rovigo. Conosco bene quali problemi possano esserci nell’amministrare una città o, se si tratta di un piccolo comune, sono consapevole che il sindaco sia un tuttofare che spesso deve risolvere “le grane” che si trova sul tavolo».
Proprio per questi motivi il dottor Ventrice girerà molto la provincia e cercherà di incontrare, sui territori, i sindaci astigiani magari convocandoli nei COM, Centro Operativo Misto, della protezione civile.
Le priorità del nuovo prefetto
Fermo restando che il prefetto ha il compito di gestire numerose incombenze, tra cui coordinare il Tavolo per la Sicurezza e l’Ordine pubblico cui partecipano le principali forze dell’ordine, Ventrice vorrebbe “importare” ad Asti alcuni progetti che ha studiato e promosso in precedenti incarichi.
«Per me una delle priorità è la sicurezza sui luoghi di lavoro – spiega – È fondamentale e nel mio programma resta al primo punto degli obiettivi che mi sono posto. L’idea che voglio proporre è creare una task force insieme a Questura, Carabinieri, Finanza, Ispettori dell’ex Guardia Forestale (oggi inglobata nell’Arma ndr), Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro e Asl per fare controlli periodici ed evitare, il più possibile, casi di “morti bianche”. Quando ero a Massa Carrara ho attivato questa task force soprattutto per controlli nei cantieri navali e nelle cave di marmo, qui c’è il settore agricolo che potrebbe essere più attenzionato. Ma, in ogni caso, non trovo accettabile che nel 2022 qualcuno possa ancora morire perché un datore di lavoro non osserva le norme sulla sicurezza. Sono convinto che anche una sola vita salvata sia una grandiosità».
Controlli periodici, coordinati, ma fatti con criterio nel rispetto dei ruoli di tutti, anche dei datori di lavoro che oggi stanno affrontando un periodo molto difficile dopo oltre due anni di pandemia.
Non abbassare la guardia contro il virus
A proposito di Covid, il neo-prefetto di Asti è convinto che «si debba fare ancora molta attenzione e non abbassare la guardia». «Prevenire è molto meglio che rischiare di avere un nuovo incremento di contagi – sottolinea – Vi confesso che un po’ di paure ce l’ho in vista dell’estate anche perché ho toccato con mano, in Sardegna, che in certi luoghi di ritrovo per i giovani i rischi non sono del tutto assenti, anzi».
Ancora una volta la parola d’ordine del prefetto Ventrice è prevenire immaginandosi la situazione peggiore e operando affinché non ci si arrivi. Un approccio che intende attivare anche per limitare l’eventuale rischio nell’Astigiano di “rave party”. «Purtroppo si tratta di eventi che non sono ancora disciplinati dalla legge e il più delle volte comportano la presenza, in un terreno o in una struttura fatiscente, di persone che si ubriacano, che usano sostanze stupefacenti e che lasciano grande sporcizia. Anche in questo caso mi piacerebbe, come ho fatto a Massa, chiedere la collaborazione dei Comuni per mappare su ogni territorio la presenza di strutture abbandonate o grandi terreni liberi dove potrebbero svolgersi questi “rave party”. Una volta ottenuti questi dati si possono caricare su un database da condividere con le forze dell’ordine, dalla polizia municipale ai carabinieri, questura e finanza, affinché a rotazione si effettuino dei controlli sul campo».
Fondamentale la videosorveglianza
Il nuovo prefetto di Asti è anche un forte sostenitore della videosorveglianza che non deve interessare solo i grandi comuni, ma anche i più piccoli. «Ecco che la prefettura ha un ruolo rilevante – spiega – perché potrebbe coordinarsi con le amministrazioni più piccole per sostenerle nell’accesso ai bandi statali utili a finanziare le telecamere, oppure suggerendo loro di creare unioni tra più comuni».
Massima attenzione, poi, ai campi nomadi, in particolare quelli di via Guerra, sui quali il prefetto sottolinea l’importanza di censire e mappare per poi trovare soluzioni fattibili a un lento, ma graduale, smantellamento.
Per quanto riguarda la protezione civile, il nuovo prefetto riconosce l’importanza di avere piani aggiornati per fronteggiare eventuali emergenze. «Le esercitazioni sono importanti soprattutto nei luoghi dove si sono già verificati eventi alluvionali – racconta – Ma sono anche convinto che i sindaci debbano investire qualcosa di più nell’acquisto di strumenti utili a contrastare eventuali calamità».
Infine le associazioni di volontariato che per il prefetto «sono la stampella dello Stato» e quindi hanno un ruolo fondamentale che dev’essere sostenuto dalle istituzioni.