Che questo viaggio fosse un omaggio alla sua terra natale era stato chiaro fin da subito, ma il Santo Padre ha voluto ribadirlo proprio ad inizio omelia: «Da queste terre mio padre è partito per emigrare in Argentina e in queste terre, rese preziose da buoni prodotti del suolo e soprattutto dalla genuina laboriosità della gente, sono venuto a ritrovare il sapore delle radici».
Sono state le sue prime parole nella messa in una Cattedrale gremita dopo il bagno di folla lungo il percorso e al suo ingresso sulla piazza, divisa in settori tutti pieni di gente che lo acclamava.
La sua omelia è proseguita con lo sviluppo della generosità di Cristo e per spiegarla ancora meglio è ricorso ad una frase in piemontese “A brasa aduerte”, (a braccia aperte), in un accento che è apparso un dolcissimo mix fra cadenza dialettale monferrina e quella argentina, sua lingua madre.
Per almeno tre volte, il Papa ha invitato tutti a vivere con le braccia aperte per accogliere e per entrare nell’abbraccio di Dio in “un’onda benefica del bene”. Ponendo a tutti di scegliere, se essere spettatori o coinvolti. «Ci limitiamo a fare teorie, a criticare, o ci rimbocchiamo le maniche, prendiamo in mano la vita, passiamo dai “se” delle scuse ai “sì” della preghiera e del servizio?».
La tenera confidenza che ha il sapore della famiglia con la quale ha condotto l’intera visita nella sua terra, Papa Bergoglio l’ha rinnovata anche nell’atteso Angelus trasmesso in diretta in tutto il mondo. Nel ringraziare l’organizzazione della sua visita ha detto che “a la fame propri piasì encuntreve!”, (mi ha fatto proprio piacere incontrarvi) e ha augurato a tutti “Ch’a staga bin!”, (che stiate bene) strappando applausi e sorrisi a tutti.
Poco prima aveva dato del “coraggioso” al Vescovo di Asti, monsignor Prastaro che, nel suo saluto a Sua Santità aveva detto: «Quando venne eletto Papa lei disse di essere stato preso “quasi alla fine del mondo”. Oggi, ci piace pensare che Asti, la terra delle sue radici familiari, possa essere l’inizio del mondo». Ed è subito dopo che il Papa ha detto: «Coraggioso questo Vescovo ad affermare che Asti sia l’inizio del mondo».
L’Angelus della domenica è proseguito con il ricordo della Giornata Mondiale della Gioventù e con la necessità di avere giovani “trasgressivi” inteso come “non conformisti, che non siano schiavi di un cellulare ma cambino il mondo come Maria, portando Gesù agli altri, prendendosi cura degli altri».
Tante, fuori e dentro la Cattedrale, le persone emozionate per la presenza del Papa, ma uno più di tutti: Stefano Accornero, l’accolito presentato al Papa che ha ricevuto direttamente dal Pontefice i “consigli” e le “esortazioni” legate al ministero.
(Foto Billi)