Domenica scorsa la parrocchia di San Martino – in collaborazione con il Lions Club Storici, Artisti e Presepisti d’Asti – si è resa protagonista con la 19esima edizione del Presepe vivente cittadino, con la regia di Riccardo Fassone e riflessioni sul Natale curate da padre Luigi Testa.
«Per la prima volta – spiega Mauro Imbrenda, uno dei principali promotori – era presente il quarto Re Magio, leit motiv dell’edizione 2021 di “Oro Incenso Mirra. Presepi nel Monferrato”».
Una leggenda antica e misteriosa, quella del quarto Re Magio, in cui si racconta di Artaban che si perse durante il viaggio verso Betlemme e vi arrivò solo 33 anni dopo l’ingresso di Gaspare, Baldassarre e Melchiorre.
Il percorso
Numerosi spettatori hanno accompagnato il corteo del Presepe vivente, partito puntuale alle 15,30 dalla chiesa di San Rocco. La rappresentazione della nascita di Gesù è stato aperto da figuranti vestiti da angeli e zampognari seguiti dai pastori con pecore e asinelli, dai soldati armati di Erode, dai Re Magi e da due cammelli. Un centinaio i partecipanti in costume d’epoca (quasi tutti con l’aggiunta della mascherina), compresi i personaggi più importanti: la Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino interpretati dai parrocchiani Valentina e Marco Casetta e dalla loro piccola Rebecca di otto mesi. Il corteo, dopo la tradizionale fermata alla casa di riposo Opera Pia Tellini per un breve saluto agli anziani ospiti, ha continuato la sfilata per le vie del centro cittadino per imboccare quindi via Aliberti e giungere in piazza San Martino dove, applaudito dai tanti presenti, Gesù Bambino è stato deposto nella mangiatoia tra le braccia di Maria. L’evento, patrocinato dal Comune di Asti, quest’anno ha avuto la particolarità di portare in dono alla sacra grotta la bagna cauda e i suoi ingredienti per celebrare la concomitanza con il secondo fine settimana del Bagna Cauda Day, organizzato dall‘associazione “Astigiani”.
La mostra dei presepi
Intanto, nella chiesa di San Martino nell’omonima piazza, proseguirà la mostra di presepi napoletani intitolata “Quanno nascette Ninno” i cui proventi andranno a sostegno del restauro del tetto della chiesa.
«Siamo felicissimi di essere tornati in presenza con il nostro Presepe vivente – ha commentato Mauro Imbrenda al termine della sfilata – è andato tutto bene e, nonostante la folla, siamo riusciti ad evitare assembramenti».