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Attualità

Il presidente Brignolo può rimanere
in banca, convalidata l'elezione

«Nell'incertezza connaturata a qualsiasi questione interpretativa» il presidente della Provincia Fabrizio Brignolo «sembra non incorrere nell'ipotesi di incompatibilità». E' quanto

«Nell'incertezza connaturata a qualsiasi questione interpretativa» il presidente della Provincia Fabrizio Brignolo «sembra non incorrere nell'ipotesi di incompatibilità». E' quanto viene indicato nel famoso parere "pro veritate" che l'avvocato torinese Vittorio Barosio, professore universitario e amministrativista molto conosciuto in ambito accademico (e non solo), ha consegnato all'attenzione dei consiglieri provinciali. I 10 eletti di 2° livello avevano chiesto un parere legale prima di pronunciarsi sulla spinosa questione della presunta incompatibilità di Brignolo a causa del doppio ruolo di presidente della Provincia e consigliere del CdA della Cassa di Risparmio. Il Tuel si applica o no al caso di Brignolo dal momento che la CrAsti svolge, per conto dell'Ente, il servizio di tesoreria?

Secondo l'avvocato Barosio sembrerebbe di no e nelle sue 9 pagine di parere (che, nonostante le richieste pervenute dai giornalisti, non sono state divulgate nella loro interezza) cerca di spiegare il perché. Sostanzialmente Barosio fa sua l'eccezione già esplicitata da Brignolo quando, a metà novembre, disse di non avere alcun potere esecutivo stando nel CdA della Cassa di Risparmio perché, secondo lo statuto, i compiti gestionali sono di competenza di un Comitato esecutivo apposito o del direttore generale. «Nel CdA i consiglieri possono solo acquisire informazioni» verrebbe indicato sul parere legale confermando direttamente l'impossibilità di Brignolo di poter eventualmente interferire, con proprie decisioni, nel rapporto instauratosi tra Provincia e banca.

Le 9 pagine firmate dall'avvocato Barosio sono state consegnate a Brignolo e ai consiglieri provinciali ma non diffuse pubblicamente. Scelta motivata soprattutto per due motivi: si tratta di un prodotto dell'ingegno di un professore universitario che non può essere messo a disposizione di tutti e, più genericamente, sarà uno degli atti che Brignolo presenterà in tribunale il prossimo 5 febbraio quando toccherà ad un collegio giudicante stabilire se l'incompatibilità esista o meno.

I consiglieri provinciali, forti del parere "pro veritate", hanno convalidato l'elezione di Brignolo a presidente sanando la situazione di incertezza iniziata subito dopo le elezioni del 12 ottobre. «Chi amministra deve fare delle scelte mentre gli altri possono anche fare ricorsi e vedere cosa succede in tribunale – ha commentato il vice presidente Marco Gabusi – Tutte scelte legittime, ma noi dobbiamo invece capire cosa succederà dal 1° gennaio al personale della Provincia». Flavio Pesce, sindaco di Nizza del PD, ha invece ricordato «che è stato il Consiglio provinciale a chiedere al sindaco Brignolo di guidare un gruppo di lavoro per traghettare l'Ente in un momento di grande necessità. In giro si sentono frasi di dileggio come "uno, trino e quattrino" ma siamo stati noi a chiedergli di fare questo sforzo e qui non si parla di gestione del potere». Il consigliere Angela Quaglia (Forza Italia) ha evidenziato come sia «confortante il parere del legale; noi non possiamo che fidarci di questo parere tecnico. Quindi sono per votare per la compatibilità».

La convalida non cambia però lo stato del ricorso in tribunale presentato dal Movimento 5 Stelle tramite i consiglieri comunali Davide Giargia e Gabriele Zangirolami. Il loro legale, l'avvocato Alberto Pasta (fino a giugno assessore alla Legalità e alla Trasparenza della Giunta Brignolo), non si aspettava un parere "pro veritate" diverso da quello pervenuto ma non demorde e conferma quanto già detto in una precedente conferenza stampa. «La divisione interna alla Cassa tra CdA e Comitato esecutivo è irrilevante per il Tuel». Al ricorso dei 5 Stelle si unirà quello che presenterà nei prossimi giorni il consigliere comunale Marcello Coppo di Fratelli d'Italia.

Riccardo Santagati

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