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«Il primo anno del Rasero bis? Un bilancio davvero deludente»

Il Pd giudica i primi 12 mesi del secondo mandato dell’amministrazione di centrodestra, fa l’elenco degli «insuccessi» e rilancia 5 proposte per Asti

«Stalli blu in tutta piazza del Palio, 8 milioni di euro di fondi Pnrr perduti, la drammatica chiusura del Maina, la sconfitta di Asti Capitale della Cultura, la querelle sul Palio e la contestata elezione del suo Capitano, un Piano del traffico solo annunciato e le piste ciclabile finite a Striscia la notizia, l’ex ospedale che rimane “un buco nero” insieme ad altri immobili, pubblici e privati, in stato di abbandono, il degrado e l’insicurezza di corso Matteotti e del Movicentro, l’emergenza casa in una città sempre più povera e in difficoltà, l’ospedale e la sanità lentamente logorate tra liste d’attesa e chiusure di servizi e la protesta degli ambulanti per lo spostamento, annunciato, del mercato». Sono questi i punti che secondo il Pd evidenziano un «bilancio deludente del primo anno, dopo i precedenti cinque, di amministrazione Rasero».

A “giudicare” l’operato dell’amministrazione sono i consiglieri comunali Maria Ferlisi, Michele Miravalle, Luciano Sutera Sardo, Roberto Vercelli insieme al coordinatore cittadino Andrea Giarrizzo e al componente della segreteria cittadina Marco Castaldo. Un giudizio negativo che si concentra non solo su questi gradi temi, ma su cinque punti per i quali i democratici lanciano delle proposte, alcune già ufficializzate, anche se fino a oggi cadute nel vuoto.

Come sul caso della conversione dei parcheggi di piazza del Palio da gratuiti a blu: «In sede di trattazione del bilancio – spiega Sutera Sardo – il Pd aveva presentato una serie di emendamenti volti a scongiurare questa decisione. Proponevamo di prevedere la distribuzione degli utili/riserve dell’Asp per un importo di 700mila euro, pari alla stima delle entrate dalle soste a pagamento, oppure un emendamento di 350mila euro che prevedeva stalli blu solo in una parte della piazza. Emendamenti non recepiti, ma come prevedibile l’Asp distribuirà circa 1 milione di euro di dividendo al Comune, soldi che bastano per immaginare un ritorno alla gratuità della piazza».

La futura viabilità tra Tso e alternative proposte

Altro punto strategico è la questione della Tso su cui si è tornato a discutere, ma senza prevedere alternative come la realizzazione di una strada lungo Borbore. «Già nel 2014 Comune, Provincia, Regione e Ministero dei Trasporti si erano impegnati ad approfondire il tracciato Lungo Borbore, – ricorda Miravalle – ma quell’impegno è rimasto lettera morta. È inspiegabile che sia stato chiesto ad Anas di escludere quell’ipotesi dallo studio di fattibilità considerato che la Tso costerebbe 200 milioni di euro e oggi la Regione ha individuato solo 1/4 delle risorse».

Non può mancare un punto sullo stato degli edifici scolastici anche alla luce dei problemi di infiltrazioni avvenuti nei giorni scorsi e alla rinuncia dei soldi del Pnrr per interventi strutturali e migliorativi «soprattutto a fronte di perizie e studi di pericolosità sismica – aggiunge Miravalle – che ci dicono che almeno due plessi, la scuola dell’infanzia Santa Caterina e la media Martiri sono da abbattere e ricostruire».

Per il consigliere Vercelli «la sconfitta nella candidatura di Asti Capitale della Cultura era già risaputa dal momento che per via dell’alternanza geografica il sud era favorito, mentre il prossimo anno toccherà al nord e Alba e Bra avranno buone probabilità di vincere», ma resta strategico «un patto con Alba e il sud Piemonte sul turismo, economia agricola, mobilità, anche collaborazioni tra gli ospedali di Asti e Verduno.

Il gemellaggio con la Cina e i diritti che mancano

«Il nostro gruppo – continua Vercelli – non ha votato il gemellaggio con i cinesi di Nanyang perché al di là dell’aspetto del riconoscimento in Cina dei diritti, libertà, etc., ciò che distingue una democrazia da una dittatura, bisognerebbe fare un gemellaggio con le città del Piemonte, con la Liguria per il retroporto di Genova, mettendo sul tavolo proposte concrete».

Ferlisi e Castaldo tornano sul caso del Maina «con la data del 31 dicembre, triste e vergognosa, della sua chiusura». «La Casa di Riposo deve restare patrimonio pubblico con una vocazione sanitaria e assistenziale – continuano i due esponenti del Pd – L’Atc ha 2000 alloggi nell’Astigiano di cui 1600 nel capoluogo, ma non bastano a coprire la domanda da parte della popolazione sempre più gravata dal caro affitti. Al momento ci sono 600 domande in graduatoria per accedere alle case popolari». La proposta, in questo caso, è trasformare parte del Maina «in soluzioni abitative di social housing e co-housing al fine di sopperire alla mancanza di edilizia popolare e per andare incontro ai soggetti più fragili».

E alla domanda su quali assessorati il Pd considera più in difficoltà, la risposta dei consiglieri è secca: «Non c’è un assessore al Bilancio, manca quello dello Sport e anche quello alle Politiche Sociali, pur presente, non è pervenuto nonostante viva su se stessa la fragilità. Non è pervenuto sulle attività per le disabilità, ma neanche su una serie di grandi responsabilità operative che il settore detiene nei confronti della cittadinanza».

Intanto il neo segretario cittadino Giarrizzo fa sapere che il 25 giugno il Pd incontrerà il popolo della primarie e la base del partito mentre a settembre tornerà ad organizzare la festa dell’Unità.

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