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Il Psi ricorda Giacomo Matteotti
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Il Psi di Asti onora Giacomo Matteotti ed è pronto a nuove battaglie

I coordinatori Luca Castaldo e Domenico Bussi spiegano le iniziative in programma e perché il partito ha ancora molto da dire nelle rivendicazioni per il lavoro

È presto per dire se il tentativo di rilancio del Psi, in terra astigiana, creerà interesse o se resterà poco più che una testimonianza simbolica, ma il tentativo è in corso e un primo passo verso il ritorno alla politica attiva, almeno ad Asti, è avvenuto sabato 10 giugno in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Giacomo Matteotti. Era il 1924 quando il deputato socialista, che denunciò i brogli elettorali e le violenze del Partito Fascista, fu barbaramente ucciso. La sezione del Psi di Asti, coordinata da Luca Castaldo e Domenico Bussi, ha reso omaggio allo statista depositando dei fiori davanti alla sede della Cgil.

Con loro un gruppo di simpatizzanti e i vertici dell’Anpi. «Vediamo che l’Italia è sempre più un’anomalia, dove manca una forza di sinistra riformista, diversa dal Pd – commenta Castaldo – Siamo ancora un partito del socialismo riformista, passato da Turati a Nenni a Craxi. Vogliamo far conoscere alle nuove generazioni cosa sia una forza riformista con al centro i diritti sociali a cominciare dal lavoro». Un Psi moderno, in rete, che è tornato a ripubblicare l’Avanti! della domenica e che ogni sabato, alle 10,30, si trova al circolo Waya.

Oggi sono pochi i tesserati al Psi di Asti, poco più che una decina, ma la campagna tesseramenti è in corso e nei prossimi dodici mesi ci saranno varie attività per promuovere e far conoscere il partito. «Siamo nell’anno che ci separa dal centenario della morte di Matteotti al quale – continua Castaldo – vorremmo dedicare una stele nelle vicinanze del parco delle Brusaje, ma anche dal centenario della morte di Annibale Vigna, sindaco socialista di Asti, dal 1913 al 1920».

Al Psi si è iscritto Domenico Grassi che fino a poco tempo fa aveva aderito con fiducia ad Azione condividendo il progetto riformista di Carlo Calenda. Progetto “bocciato” alle elezioni comunali, travolto, proprio ad Asti, da liti interne, da un commissariamento e dal tentativo di creare con Italia Viva di Renzi un soggetto centrista di peso. «I continui salti territoriali di Calenda mi hanno destabilizzato, ad esempio sul terzo polo, e ho deciso di non rinnovare la tessera in Azione in attesa di capire quel che sarà. – racconta Grassi – Con il Psi abbiamo intenzione di passare, se le forze lo consentiranno, da un livello di testimonianza ad azioni più concrete. Viviamo in un mondo che ha bisogno di risposte sul lavoro perché chi ne ha uno, onesto, deve poter mantenere la sua famiglia. Invece oggi, per intere fasce della popolazione questo non capita».

Per informazioni sulle attività del Psi di Asti è possibile chiamare il numero 375.6073704, scrivere a socialisti.psi.at@gmail.com o collegarsi alla pagina Fb “Psi Asti”.

[foto Ago]

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