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Il Rasero bis? Per Ambiente Asti «un pasticcio sotto molti punti di vista»

Parcheggi, viabilità, cura e decoro della città, per il consigliere Mario Malandrone sono tanti i problemi che il sindaco Rasero non ha toccato nel “suo bilancio positivo” a un anno dalla riconferma

È senza dubbio un giudizio meno entusiasmante di quello espresso dal diretto interessato, il sindaco Maurizio Rasero, quello che il consigliere di minoranza Mario Malandrone tratteggia sul primo anno dalla riconferma del primo cittadino. Rasero, pochi giorni fa, aveva ripercorso gli ultimi 12 mesi di lavoro, i primi dopo la rielezione, dicendo di rispettare «il mandato ottenuto dai cittadini», contestando «la troppa burocrazia che rallenta l’opera dell’amministrazione comunale», lodando «il sistema cinese» di cui è il primo sostenitore ad Asti e osservando come «molte polemiche che finiscono sui giornali siano alimentate da persone che risultano essere parenti dei consiglieri di minoranza».

Ambiente Asti, tramite il suo consigliere Mario Malandrone, non la vede allo stesso modo e il sesto anno dell’amministrazione Rasero, o il primo del “Rasero bis”, lo giudica, citando anche un sondaggio promosso dalla lista civica, «un pasticcio sotto molti punti di vista».

«Pasticci su viabilità, parcheggi, tentativi e cura della città; – commenta Malandrone – Rasero dice che quando hanno fatto la prima Giunta insieme all’amministrazione regionale di Cirio, quattro anni fa, aveva dato due priorità per questo territorio: il recupero del vecchio ospedale, e siamo ancora lì, e trovare risorse per il collegamento sud/ovest. Sono ormai venti anni che quando un’amministrazione, soprattutto di centrodestra, non riesce a incidere su progresso, sostenibilità e spazi ricomincia con il balletto tangenziale sud/ovest e contenitori vuoti a cui dare una destinazione».

Anche per quanto riguarda l’invidia del metodo cinese, se non altro privo di “troppa burocrazia” quando il governo decide di realizzare un’opera (leggi contrappesi, se non prese di posizione contrarie che potrebbero sfociare in ricorsi in tribunale), Ambiente Asti ha molto da ridire. «Rasero invidia la pragmaticità della Cina, è chiaro che si ispira a quel modello e ne è affascinato, ma mai come in questi ultimi cinque anni sono arrivati soldi. Diciamo che la sua è un’ispirazione intellettuale al modello cinese, ma nella governance della città non si sono viste né idee e né pragmaticità nel cambiare o migliorare qualcosa. Si sa che ha i numeri per governare, quindi addossare alla partecipazione, ai comitati, la lentezza di agire rimpiangendo di non essere in Cina, è la foglia di fico sotto cui si nasconde il molto che non si è tentato di fare in sei anni di governo. Non è certo quello il vero motivo che non fa decollare Asti, semmai una politica imparata negli anni ’90 e primi anni 2000, che nei contenuti e nelle visioni rimane simile, ma che si è data una verniciata social e green».

Ambiente Asti contesta, inoltre, l’ipotesi del tangenziale sud/ovest in discussione scegliendo uno dei tracciati identificati dall’Anas e risponde che «servono interventi che colleghino i quartieri alla città, togliendo traffico veicolare e garantendo una mobilità decente». Malandrone non dimentica la questione del turismo: «Manca totalmente un’idea moderna sia turistica, sia museale e basterebbe “imitare”. E se manca certamente una ricettività, di certo le politiche museali non si fanno solo con le grandi mostre, che in parte apprezzo, ma con un’idea di museo vivo; basterebbe andare a risciacquare i panni a Torino e osservare l’Egizio».

Infine non manca un’autocritica di Ambiente Asti verso la stessa opposizione di cui fa parte. «Nel sondaggio che la lista sta facendo, – conclude Malandrone – se il giudizio su questo primo anno di Rasero è insufficiente, anche quello minoranza non è lusinghiero. E qui la riflessione dovrebbe essere fatta dalla minoranza stessa su priorità, campi di azione, presenza sul territorio e anche sulla formazione da schierare in Consiglio, che visti i numeri deve essere la più forte possibile nel fare opposizione».

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