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Attualità

Il silenzio del Centro Antiviolenza: «Così ascoltiamo le donne che hanno bisogno di noi»

Posizione controcorrente dell’Orecchio di Venere nella Giornata Internazionale contro la violenza di genere che si celebra oggi, 25 novembre

La migliore forma di rispetto

L’ascolto è la miglior forma di rispetto. Non poteva arrivare messaggio migliore da una realtà che si chiama L’Orecchio di Venere e accoglie le donne vittime di violenza in provincia di Asti.
La linea del silenzio è quella adottato quest’anno dal Centro Antiviolenza di Asti nella Giornata Internazionale dedicata alle donne vittime. A spiegarne i motivi è la referente, Elisa Chechile: «In questo momento in cui molte persone, dal panettiere al ministro, dalla casalinga allo scienziato, espongono i propri pensieri, teorizzano, danno consigli, indicazioni, prescrizioni e ammonizioni, le operatrici e consulenti del centro antiviolenza “L’Orecchio di Venere” hanno deciso di tacere e restare in ascolto delle donne che subiscono, che hanno subito o che temono violenza anche e soprattutto in questo momento in cui sono costrette a rimanere chiuse in casa».
Una casa che per molte si trasforma in “una prigione”, come ci hanno insegnato le stesse operatrici già durante il primo lockdown di primavera. La convivenza forzata con un marito o un compagno che già in passato aveva espresso “sintomi” di violenza domestica, si trasforma in un’esperienza tremenda, in cui le donne si sentono davvero senza scampo perché le giornate sono piene di occasioni che possono scatenare la furia su di loro.
Il Centro Antiviolenza non è chiuso, nemmeno per Covid e vi si può trovare ascolto e aiuto, anche ricevendo persone su prenotazione e in sicurezza. Anche il letto segreto per le emergenze di donne con gli eventuali figli è attivo.
Basta chiamare il numero nazionale 1522 oppure quello di emergenza 366/9287198 attivo 24 ore su 24 con risposta di un operatore.
Testimonianza silenziosa, dunque quella dell’Orecchio di Venere, con un’unica iniziativa che si terrà davanti al supermercato Gigante di Isola con l’esposizione di un grande manifesto roll up che richiama all’attenzione verso questo problema che, purtroppo, è intorno a ciascuno di voi. Basta avere gli occhi per vederlo e le orecchie per ascoltarlo.
L’Orecchio di Venere, durante l’ultimo anno, ha allestito numerose panchine rosse in molti paesi dell’Astigiano: ognuna di loro è un omaggio alla memoria delle donne vittime di violenza ma anche, e soprattutto, un invito a sedersi e riflettere su cosa ciascuno di noi può fare per cambiare la mentalità di tanti, troppi uomini convinti che le proprie compagne di vita siano di loro proprietà (nella foto Elisa Chechile all’inaugurazione della panchina rossa di Costigliole, in memoria di Elena Ceste).
Un’attività importante, quella del Centro Antiviolenza di Asti che è stata riconosciuta anche a livello regionale: Elisa Chechile, infatti, è stata nominata poche settimane fa referente regionale della Croce Rossa per le attività contro la violenza sulle donne.

Daniela Peira

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