Il sindaco di Alba Carlo Bo ha ricevuto in municipio Filippo Blengino, segretario dei radicali cuneesi e tesoriere di +Europa Granda in sciopero della fame dal 29 dicembre scorso come gesto forte di richiesta di avvio lavori di ristrutturazione nella Casa di Reclusione “Giuseppe Montalto” di Alba.
«Ringrazio Filippo Blengino per aver riportato l’attenzione sulla questione, rilevante per la nostra città e per il nostro territorio – dichiara il sindaco Carlo Bo – Nel nostro paese c’è carenza di strutture carcerarie e si parla di costruirne altre, ma qui da noi la struttura c’è e c’è anche il personale. Il continuo procrastinarsi dei lavori di ristrutturazione per la piena riapertura del carcere è un fatto gravissimo in un Paese in cui il sovraffollamento carcerario è alle stelle. Condividiamo pienamente questa battaglia anche perché più passa il tempo più i lavori di sistemazione aumentano e di conseguenza anche i costi. Di questo ho parlato anche con il Provveditore di Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Rita Monica Russo nel corso del nostro ultimo incontro».
«Ringrazio il sindaco Carlo Bo per la sua vicinanza umana e politica – dichiara Filippo Blengino – In un Paese in cui l’emergenza sovraffollamento è di primaria importanza, ritengo inaccettabile che gran parte di una struttura carceraria sia lasciata all’abbandono. Prima dell’epidemia di legionella il Montalto ospitava circa 150 detenuti, oggi solamente una trentina di internati. A distanza di un anno e mezzo dall’appalto, urge cominciare immediatamente i lavori. Il mio sciopero della fame andrà avanti fino a quanto non ci sarà un impegno concreto, da parte delle istituzioni competenti».
Filippo Blengino è stato accolto nel Palazzo comunale insieme a Flavio Martino coordinatore di +Europa Granda e Sabatino Tarquini presidente dell’Associazione Radicali Cuneo, accanto all’attivista Alice Depetro.
Durante l’incontro, il sindaco ha ringraziato Blangino per questa sua iniziativa di protesta su una vicenda che va avanti dal gennaio 2016 con la chiusura del carcere albese a causa dell’epidemia di legionella e la conseguente necessità di adeguamento dei reparti di detenzione con il rifacimento degli impianti idrico sanitari e termici.
Da allora, l’Amministrazione comunale ha fatto presente più volte, al Ministero (con diverse comunicazioni ed ordini del giorno del 31 marzo 2022, del 21 luglio 2017 e del 15 maggio 2020) l’urgenza dell’avvio dei lavori nella struttura per la piena riapertura ed operatività. Anche il garante comunale delle persone private della libertà Alessandro Prandi ha interloquito più volte con gli organi competenti chiedendo informazioni sui tempi di avvio del cantiere e sul cronoprogramma dei lavori sollecitandone l’avvio. Il 29 maggio 2020, il Vice Capo di Gabinetto del Ministro con una lettera di risposta al sindaco Bo prospettava l’aggiudicazione della gara per settembre 2020 e l’apertura del cantiere entro lo stesso anno. Tuttavia, nonostante gli annunci, nella realtà, i lavori non sono mai partiti.