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Maurizio Rasero 15 marzo 2020
Attualità
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Il sindaco di Asti racconta le uscite più assurde che mettono a rischio il contenimento del Coronavirus

Tre anziane sono guarite dal virus mentre c’è chi esce per comprare il gratta e vinci oppure per fare un bonifico di 5 euro a Frate Indovino

Coronavirus: nell’Astigiano tre anziani sono guariti dal Covid-19

Buone notizie dal fronte astigiano nella lotta contro il Coronavirus: tra ieri e oggi tre persone sono ufficialmente guarite dal Covid-19. Si tratta di tre donne di 78, 87 e 76 anni. Hanno superato la malattia e ne sono uscite dando un segnale di speranza importante per tutti quegli astigiani che stanno lottando in ospedale o sono confinati in quarantena a casa perché positivi al virus.

https://www.facebook.com/rasero.maurizio/videos/10221923457426036/

 

Ma l’ultimo bollettino della Regione informa i piemontesi di nuovi decessi tra gli ammalati di Coronavirus.

Sono otto i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test: due uomini (62 e 80 anni) e una donna  (79 anni) nel Verbano-Cusio-Ossola, un uomo di 84 a Novara, due uomini (79 e 84 anni) e una donna (80 anni)  ad Alessandria e un uomo di 66 anni della provincia di Bergamo.

Il totale complessivo è ora di 183 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 62 ad Alessandria, 5 ad Asti (ma il bollettino dev’essere aggiornato a 6, sebbene si tratti di un non astigiano), 24 a Biella, 9 a Cuneo, 21 a Novara, 37 a Torino, 12 a Vercelli, 10 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Bollettino dei contagi

Sono 3.017 le persone finora risultate positive: 524 in provincia di Alessandria, 126 in provincia di Asti, 157 in provincia di Biella, 185 in provincia di Cuneo, 237 in provincia di Novara, 1.360 in provincia di Torino, 153 in provincia di Vercelli, 119 nel Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 119 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 263, quelle guarite 8.

“Ad Asti – ha precisato il sindaco Rasero nel video appena pubblicato su Facebook – abbiamo 14 persone in rianimazione, 8 in terapia subintensiva, 22 negli infettivi e 20 nel nuovo reparto Covid-19 per un totale di 64 persone”.

In tutta la regione i tamponi diagnostici finora eseguiti sono 9.424, di cui 5.812 risultati negativi.

Le scuse più assurde per uscire di casa

Mentre i camion militari con le bare dei cittadini di Bergamo visti su tutti i telegiornali dovrebbero bastare per far capire che siamo in una situazione di emergenza sanitaria gravissima e senza precedenti, il sindaco di Asti ha dovuto constatare che stare a casa sembra essere davvero difficile per molti astigiani. Non solo i ragazzi nei parchi, che oggi sembrerebbero diminuiti, ma non spariti, ma anche per molti adulti.

“Si esce con le scuse più diverse: – spiega Rasero lamentandosi del comportamento di molti – mi è stato detto che c’è chi è andato dal tabacchino ad acquistare un gratta e vinci, chi è andato in banca per farsi fare l’estratto conto, chi è entrato in un negozio senza neanche sapere perché e c’è anche chi ha fatto la coda alle Poste per fare un bonifico di 5 euro per Frate Indovino. Per non parlare di quelli che, nonostante si dica che il modo più evidente con cui si sparge il virus sia attraverso le goccioline di saliva, continuano a sputare per terra. Continuando così non se ne verrà a capo: non bisogna uscire per cose futili”.

I servizi a domicilio e al telefono

Rasero ha quindi ricordato che non è necessario andare all’INPS perché ci sono i servizi on line e la sede provinciale di Asti ha attivato un numero al quale si può chiamare dalle 8.30 alle 12.30: 0141.591200.

Il centro Mani Colorate di via Aliberti ha attivato un servizio psicologico al telefono per chiunque avesse necessità di assistenza di questo tipo. Il servizio è attivo tutti i giorni, dalle 10 alle 12, al numero 334.2569746.

Gli anziani o comunque i cittadini sopra i 65 anni, gli invalidi, che non riescono a provvedere alla spesa o all’acquisto di medicine possono invece confidare sul servizio attivato dalla Pastorale Giovanile e dal Comune. Ci sono già un centinaio di giovani, identificabili da una pettorina gialla, che portano a casa la spesa o altri generi di prima necessità. Per chiedere il servizio è sufficiente chiamare la Banca del Dono al numero 0141.399084. Il servizio sta già aiutando molti nuclei familiari, ma in questo momento ci sono più volontari che persone assistite quindi è stato lo stesso sindaco a chiedere di spargere la voce tra vicini di casa, specie nei condomini dove si sa che vivono persone anziane e sole.

Gli auguri a tutti i papà

Rasero ha poi voluto fare gli auguri a tutti i papà per la loro festa: “Il papà in questo momento – commenta il sindaco – porta il fardello di salvaguardare il futuro della propria famiglia e a tutti i papà vanno i miei auguri per la festa di oggi”.

Infine un ringraziamento a tutti gli agenti della polizia municipale e delle altre forze dell’ordine che stanno facendo il loro lavoro per gestire una situazione eccezionale.

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4 risposte

  1. Raga, avete poche idee ma confuse. Se lasciate aperti i tabaccai, la gente va dsl tabaccaio a comprare il gratta e vinci. Sennò o chiudete il tabaccaio o gli vietate di vendere il gratta e vinci. Se lasciate aperte le poste, la gente va alla posta a fare il bonifico a chi vuole. Sennò chiudetr le poste o disponete che alle poste non si possano più fare bonifici. Decidetevi. Adesso state cominciando a rompere. O le cose si possono fare o non si possono fare. Se lasciate aperto il tabaccaio, vuol dire che dal tabaccaio si può andare a fare ciò per cui il tabaccaio è predisposto. Comprare il grattavinci non va bene, e il pacchetto di sigarette va bene o no? Lasciate aperti i negozi e poi non volete che la gente ci vada, allora chiudeteli. Chi è che decide se una cosa è futile o no? Forse il tipo in questione è malato di gioco e se non può comprare il grattavinci va in crisi d’astinenza e sta male. È lo Stato che ha inventato il gioco d’azzardo per tirare su i miliardi. Se la gente smettesse di giocare non avreste i soldi per far niente. Se non volete che facciano il bonifico al frate chiudete le poste (che poi se il bonifico di 5 euro lo facessero al Comune sareste belli contenti)

    1. Il suo invece è il classico ragionamento di chi si sente furbo e …fatta la legge trovato l’inganno. Io sono un fumatore, ma non vado tutti i giorni a comprare un pacchetto, ci vado UNA volta alla settimana e compro le sigarette che mi bastano a coprire quel periodo. NON vado in negozio tutti giorni a comprare UNA confezione di qualcosa, ma ne prendo una quantità sufficiente a non dover uscire TUTTI i giorni. NON vado tutti i giorni all’ufficio postale inventandomi qualcosa. Si è contato troppo sul buonsenso delle persone, a quanto pare un fiducia malriposta. Se uno vuol giocare un gratta e vinci al giorno, ci vada una volta sola, se ne compra 7 e per 7 giorni non ci vada più. Noi avremo poche idee e ben confuse , LEI nessuna idea .

  2. La verità è che è tutta un’enorme contraddizione e che non siamo affati preparati a un dramma simile. Oltre al fatto che all’italiano medio manca sicuramente un po’ di grano salis…Vengono chiusi tutti i negozi non alimentari e poi si formano fuori dai negozi alimentari code chilometriche di persone dove il contagio puo’ ESPLODERE in ogni momento!! le cose o si fanno bene o non si fanno, come al solito questo si dimostra essere un paese delle banane con 2 pesi 2 misure su tutto, dove la legge è “più uguale” per qualcuno che per qualcun’altro. Quelli con il cane o animali vari possono portarli ai giardini, mentre invece uno che ha magari una patologia al cuore che richiede di camminare tutti i giorni o fare movimento in bici, viene fermato e multato o denunciato. Ma stiamo scherzando ragazzi?? Poi altra cosa, qualcuno al Comune si sta occupando di reperire e distribuire le mascherine alla popolazione che sono vitali a questo punto o continuiamo a fregarcene?

  3. Leggo da un vecchio numero del Corriere, dunque con dati non “elaborati” alla bisogna dei media questi dati:
    “…Ogni anno, in Italia, dai 3,5 ai 6 milioni di persone si ammalano di influenza. Una vera epidemia….”
    “… Ogni anno si verificano diverse centinaia di morti attribuite direttamente all’influenza, ma stimiamo anche che 7-8 mila persone muoiano per conseguenze e complicanze di questa infezione» spiega Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità…”
    Non ho fatto estenuanti ricerche sul Web: ho preso la prima pagina da Google con ricerca “influenza morti 2017”. Per le persone intelligenti non credo occorra commentare, ma i numeri sono numeri e non parole vaghe e intimidatorie.
    Certo, i media non filmavano “le bare trasportate dai camion militari”, non trasmettevano per 24 ore al giorno scene strazianti e ansiogene (e “informazioni” spesso in contraddizione), e nessuno girava con la mascherina. Non per questo si moriva di più.
    Siamo evidentemente una società di pavidi blogger e di vveduti commentatori di Facebook: fortunatamente per noi NON erano così i nostri nonni che non hanno “patito” il Covid-19 MA in compenso HANNO COMBATTUTO 2 guerre mondiali.
    Noto anche che nei secoli bui della peste le chiese erano aperte e si pregava, fedeli e vescovi. Ora i preti benedicono tramite Facebook e il papa, rintanato nella sua biblioteca arringa la folla con Tweeter… I tempi cambiano, e progresso non è sinonimo di meglio
    L’articolo è questo:

    https://www.corriere.it/salute/speciali/2014/influenza/notizie/influenza-ogni-anno-italia-piu-7mila-morti-complicanze-55192e18-83a9-11e5-8754-dc886b8dbd7a.shtml?refresh_ce-cp

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