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Il sindaco di Montegrossodichiara guerra alla prostituzione
Attualità

Il sindaco di Montegrosso
dichiara guerra alla prostituzione

Una situazione di pericolosità della circolazione pubblica, l’abbondanza di rifiuti abbandonati in terra, la necessità di «contrastare le attività che calpestano la dignità umana,

Una situazione di pericolosità della circolazione pubblica, l’abbondanza di rifiuti abbandonati in terra, la necessità di «contrastare le attività che calpestano la dignità umana, particolarmente attraverso lo sfruttamento della persona ai fini di meretricio e lucro». Sono alcune delle ragioni che stanno alla base dell’ordinanza firmata la scorsa settimana dal sindaco di Montegrosso Marco Curto per combattere il fenomeno della prostituzione su strada nel territorio comunale.

Una diffusione del fenomeno sotto gli occhi di tutti e che riguarda la zona della strada Asti Mare, dal vicino Comune di Agliano fino alla galleria di Agliano ed oltre. Gli incroci e le aree scelte per prostituirsi e consumare gli incontri con i clienti si trovano anche a poca distanza da abitazioni e negozi: una situazione di cui a lamentarsi è prima di tutto la popolazione. «L’ordinanza ha validità fino al 30 giugno 2015 e prevede multe che vanno da 250 a 500 euro – spiega il sindaco Curto – Un tema, quello del contrasto alla prostituzione sulle nostre strade, che abbiamo affrontato in sede di Unione collinare: dal lavoro fatto dai quattro paesi della “Tra Langa e Monferrato”, Costigliole, Castagnole Lanze, Montegrosso e Coazzolo, è nata l’ordinanza antiprostituzione che io ho provveduto a firmare lo scorso 18 novembre».

«Il territorio del Comune di Montegrosso è interessato da un flusso automobilistico, su strade provinciali e statali, tra i più intensi dell’Astigiano durante tutto l’arco delle 24 ore e si verificano frequenti casi di soste, di arresti improvvisi delle auto, di impropria ed improvvisa diminuzione della velocità di marcia proprio in corrispondenza di incroci, rotatorie, curve e rettilinee in cui è praticata la prostituzione: sono elementi che pregiudicano le condizioni di sicurezza del traffico – si legge nell’ordinanza – Inoltre occorre tenere conto delle conseguenti situazioni igienico–sanitarie pericolose per la salute pubblica, dovute alla produzione e all’abbandono di rifiuti e residui organici che quotidianamente vengono ritrovati in rilevante quantità nei luoghi frequentati da “lucciole” e clienti».

Oltre alle sanzioni amministrative, è prevista anche la possibilità del sequestro dei veicolo. Analoghi provvedimenti per arginare il fenomeno della prostituzione su strada, e fatti valere regolarmente da carabinieri e polizia locale, erano già stati presi dalle amministrazioni comunali della zona negli anni passati. Ora una nuova presa di posizione nell’intento di mettere un freno ad un fenomeno che non riguarda certo solo l’Asti Mare: nella zona, tra le aree in cui ogni giorno stazionano prostitute (e di notte transessuali), spicca il tratto dell’Asti Alba tra Isola e Motta di Costigliole (ma solo fino al confine con la provincia di Cuneo, appena oltre non c’è traccia di prostitute).

Marta Martiner Testa

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