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Maurizio Rasero
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Il sindaco Rasero si promuove nel primo anno dopo il “bis”, ma accusa la troppa burocrazia

Torna a parlare della rapidità con cui la Cina realizza i progetti e rimanda al mittente le “polemiche” che finiscono sui giornali «alimentate da persone che risultano essere parenti dei consiglieri di minoranza»

«Stiamo rispettando il mandato avuto dai cittadini che soltanto un anno fa ci hanno ridato fiducia, con un risultato incredibile, facendo della nostra amministrazione la prima a essere stata riconfermata. Sorrido quando pochi giorni fa in corso Alba discutevano di collegamento sud/ovest e in sala ho trovato gente di Alessandria o di altri posti venuta per contestare l’opera. Essendo persone di Alessandria, non sapevano che il collegamento sud/ovest è stato sia il primo punto nel programma nel primo mandato, ma anche nel secondo».

Il sindaco di Asti Maurizio Rasero, dopo aver affidato la delega allo Sport all’assessore Stefania Morra, non ha fatto passare il primo anniversario dalla sua riconferma senza darsi un giudizio positivo, promuovendo il suo operato. Tutto questo anche in risposta ai giudizi, in questo caso molto negativi, lanciati dai suoi oppositori politici.

Priorità, la sud/ovest e l’ex ospedale

«Quando abbiamo fatto la prima Giunta insieme all’amministrazione regionale di Cirio, quattro anni fa, avevo dato due priorità per questo territorio: – continua Rasero – il recupero del vecchio ospedale, e siamo ancora lì, e trovare risorse per il collegamento sud/ovest. Questo è un inizio, vedremo con l’Anas, quando sceglieremo il tracciato definitivo, di proseguire i ragionamenti sulle coperture economiche. Invece mi scuso con i cittadini per i tempi lunghi, ma molto spesso non sono imputabili a noi».
Non è la prima volta che Rasero evidenzia la lentezza “del pubblico” rispetto alla realizzazione di progetti, anche tutto sommato modesti come può esserlo asfaltare una strada a Serravalle, ma che necessitano di un lungo iter amministrativo prima di essere cantierati e realizzati.

«Quello che prego rivolgendomi ai cittadini è cercare di capire cosa stiamo gestendo – aggiunge il sindaco – Una macchina che è ferma, che ha meccanismi complicati, con mille leggi che non ti permettono di accelerare un attimo perché incombi subito nel rischio di qualcosa. Ma sono contento perché anche tanti progetti promessi alla fine del primo mandato stanno vedendo la luce. Ciò che mi spaventa di più nell’amministrare questa città è avere tante idee oggi, cercare di mettere in piedi una serie di iniziative per realizzarle e avere la consapevolezza che probabilmente, se vedranno la luce, non le vedrò. Poi vai in Cina, vedi la velocità con cui si riesce a fare di tutto e dici che c’è da preoccuparsi perché a questa velocità il nostro Paese non va da nessuna parte».

L’esempio della Cina e l’impossibilità di correre

Ancora una volta Rasero cita il metodo cinese, di cui è senza dubbio ammiratore, ma si spinge oltre evocando quella che per lui potrebbe essere una soluzione: «Non si tratta di fare le cose illegali, ci mancherebbe, – spiega ai giornalisti – ma nell’ambito della legalità bisogna consentire a un sindaco o a un’amministrazione di fare, di correre; se poi è sbagliato, vaglielo a contestare dopo, a cose fatte. Non fermarmi prima, non chiedermi di dover adempiere a tutta una serie di cose che tante volte sono veramente delle perdite di tempo».

Asti al centro di un tavolo con tutte le istituzioni

Venendo al bilancio dopo il primo anno dal secondo mandato, Rasero ricorda che «uno dei risultati interessati di questa amministrazione è di essere al centro di un tavolo con tutte le istituzioni del territorio che consente, insieme, di rispondere alle esigenze dei cittadini meglio di un tempo». «Abbiamo intrapreso una serie di attività che stanno dando importanti ritorni» aggiunge il sindaco.

Rasero evidenzia che il suo primo atto da presidente della Provincia, «che svolgo gratuitamente» sottolinea, «è quello di aver promosso una raccolta firme per tornare all’elezione diretta del presidente, quindi per togliermi la presidenza. Adesso sembra che ci sia un testo e un accordo tra le forze politiche e che da qui a fine anno si arriverà al dunque».

Grandi mostre, ma serve un grande albergo

Non mancano, poi, osservazioni su alcuni settori strategici come il turismo. «Quando facciamo mostre che portano decine di migliaia di visitatori o iniziative sulla città il più delle volte i pubblico dorme sulle nostre colline, nota dolente di Asti, perché non siamo attrezzati. Mi auguro che presto possa arrivare sul territorio una grande catena alberghiera, ma soprattutto una struttura che metta insieme novanta camere consentendo a tre pullman di arrivare fermandosi nello stesso hotel. Questo – prosegue – lo vedo quando ospitiamo i cinesi che riescono a trovare il loro standard nei Comuni della provincia».

Non può mancare, poi, un passaggio sul parcheggio di piazza del Palio la cui trasformazione a blu ha scatenato critiche dai banchi della minoranza, ma anche la rabbia di molti cittadini pronti a disertare l’area. «Sorrido rispetto alla strumentalizzazione che parla di fallimento perché sono aumentate le entrate in piazza Alfieri e stanno aumentando sensibilmente gli abbonamenti. Stiamo facendo due conti per capire se, adesso, possa spuntare una navetta elettrica che tocchi i punti e i parcheggi più importanti della città».

Gli interventi per migliorare le scuole

Rasero cita poi i grandi lavori sugli edifici scolastici: «Stiamo ricostruendo e ristrutturando una scuola dietro l’altra e in questo caso chiedo scusa ai cittadini direttamente interessati dai lavori, ma o non facciamo nulla e le lasciamo così, oppure le mettiamo in sicurezza, dandole alle nuove generazioni più sicure e confortevoli. In questo caso bisogna avere pazienza per concedere il tempo di fare gli interventi».

Infine una frecciata alle opposizioni che lo criticano. «Spesso le polemiche che finiscono sui giornali, come avvenuto per il trasferimento dell’asilo nido Lo Scoiattolo interessato da imminenti lavori, nascono perché alimentate da persone che risultano essere parenti di alcuni consiglieri di minoranza».

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