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Arte e storia

Il sogno di un albergo nel castello di Costigliole: open day con 2 mila visitatori [foto e video]

Il Comune ha aperto le porte dei tre piani del castello di proprietà comunale per mostrare i lavori di restauro realizzati

Un viaggio nella storia, nella memoria, nelle radici del proprio passato, nell’arte e nel paesaggio. Una straordinaria occasione di visita si è vissuta nel fine settimana attraverso l’open day al castello di Costigliole d’Asti allestito dal Comune per rendere visibili gli ultimi restauri realizzati all’interno dell’imponente maniero, simbolo del paese e dimora per cinque secoli dell’importante famiglia nobile astigiana degli Asinari. Dal 1600 una parte della proprietà del castello si lega alla famiglia astigiana dei Verasis e la storia si ammanta di fascino con la presenza al castello di Virginia Oldoini, la contessa di Castiglione, moglie di Francesco Verasis e cugina di Cavour. In tanti, costigliolesi e non solo, nella speciale due giorni hanno voluto cogliere la possibilità di visitare i tre piani della parte del castello di proprietà comunale: secondo i dati raccolti dal Comune sono stati 2 mila i visitatori.

Straordinario per la sua imponenza, con le quattro torri circolari che lo contraddistinguono, il castello affascina i visitatori fin dall’ingresso, con lo scalone che porta al piano nobile, con il salone delle feste che si affaccia sul grande parco e le sale che abitualmente accolgono eventi di cultura, le ultime sale restaurate e la “sala degli specchi”, in cui fra poche settimane torneranno a mostrarsi proprio gli specchi originari che la caratterizzavano; la visita al secondo piano, in una parte del quale si trova la sede del Consorzio della Barbera e dei vini del Monferrato, ha riservato a molti visitatori un salto indietro nel tempo: sono le sale che ospitavano le Sagre d’inverno e oggi restaurate. Negli stessi spazi anche un salone conferenze dalla perfetta acustica, ideale per convegni e incontri. Al terzo piano 12 camere con bagno, tra cui la suite nella torre del maniero con accesso alla balconata: spazi che potranno diventare albergo, con locali già realizzati per reception, sala colazione e aree relax. È proprio sulla parte più alta del castello che si era lavorato da parte delle precedenti amministrazioni comunali per quanto riguarda il tetto e il rinforzo della struttura: un intervento imponente, che mostra nelle travature a vista tutta la complessità dell’opera realizzata per preservare la struttura. L’attuale amministrazione comunale ha lavorato sugli ultimi restauri, che hanno reso tutte le aree del castello fruibili. Il passo futuro sarà quello di concretizzare la destinazione delle sale: scelte sicuramente importanti, in vista anche della salvaguardia della proprietà comunale dell’edificio. Completano la parte di proprietà comunale gli spazi riservati all’Icif, la prestigiosa scuola di cucina italiana per stranieri. Particolarmente suggestivo anche il cortiletto interno del castello, su cui si affacciano le due proprietà, privata e comunale. Proprio pochi giorni fa, eccezionalmente, la famiglia Balduzzi ha fatto dono di una visita al magnifico giardino pensile ai partecipanti del convegno sugli Asinari tenutosi al castello.

Le origini del castello

Nato come fortezza del borgo aleramico di Loreto e dal 1177 avamposto strategico della città di Asti proprio contro Loreto, nel 1341 la città di Asti vendette il castello e il paese per 6 mila fiorini d’oro alla nobile famiglia astigiana degli Asinari, signori di Costigliole fino al 1887. La proprietà passò poi ai Rorà, che la cedettero al Comune nel 1927. Dal 1605 sono proprietari di una parte del maniero i conti Verasis. È la parte passata poi ai Medici del Vascello e ancora oggi di proprietà privata. L’altra metà del castello dagli Asinari passò ai Rorà, che nel 1927 la cedettero al Comune.

(Foto Billi e Marta Martiner Testa)

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