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Prove di sistema cultura in città" alt="Il "Verdi" accorpato alla bibliotecaProve di sistema cultura in città" loading="lazy" />
Attualità

Il "Verdi" accorpato alla biblioteca
Prove di sistema cultura in città

Dietro questi accorpamenti c’è un progetto più ambizioso, quello di creare il polo unitario della cultura, il sistema cultura della città, dove ogni palazzo e ogni locale di Asti avrà una sua destinazione ed una sua specificità. L’assessore Massimo Cotto: "Voglio partire subito, la Regione tarda e allora i soldi li voglio trovare diversamente"

Via al progetto messo a punto dal Comune per mantenere in piedi due strutture economicamente in sofferenza. Stiamo parlando dell’istituto musicale “Giuseppe Verdi” e della biblioteca, recentemente trasformata in fondazione, ma abbandonata finanziariamente dalla Provincia. “Molto probabilmente già entro l’anno in corso – ha detto Massimo Cotto, assessore comunale alla Cultura – il “Verdi” verrà accorpato alla biblioteca. Nei prossimi giorni avvieremo le pratiche per il passaggio.” Sarà una questione meramente amministrativa, perché ciascuna struttura manterrà la propria sede e la propria autonomia decisionale. Il corpo insegnanti del “Verdi”, intanto, è stato prorogato per un anno, poi probabilmente verrà rifatta la graduatoria. Ma questo si vedrà.

Il passaggio però non è ancora terminato. L’ultimo anello del progetto “salva enti”, quello economicamente più succulento, prevede, infatti, il trasferimento delle due strutture sopra citate sotto l’egida di Astiss, in altre parole dell’università astigiana, che attualmente è mantenuta in piedi prevalentemente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.

“Questo non significa che chiederemo più soldi alla Fondazione – ha affermato l’assessore Cotto – i finanziamenti saranno quelli di sempre, razionalizzeremo la distribuzione, la suddivisione. Faremo qualche taglio e qualche contenimento di spesa, per avere più disponibilità a vantaggio delle due strutture culturali. E’ la strada che abbiamo deciso di seguire proprio per aiutare i due enti in sofferenza”. Ma dietro questi accorpamenti c’è un progetto più ambizioso, quello di creare il polo unitario della cultura, il “sistema cultura” della città, dove “ogni palazzo e ogni locale di Asti (Palazzo Ottolenghi, Palazzo Alfieri etc… etc…) avrà una sua destinazione ed una sua specificità – come ci ha raccontato l’assessore Massimo Cotto – Voglio partire subito, non posso aspettare la fine del 2014 per avere i finanziamenti. La Regione tarda e allora i soldi li voglio trovare diversamente”.

Nello Spazio Vinci verrà realizzata la “Fabbrica dell’Arte”, un’accademia multidisciplinare che racchiuderà tra le sue mura un museo della musica, una nutrita audioteca, che raccoglierà contributi da tutta l’Italia e dove verranno insegnate tutte le discipline artistiche. Chi gestirà questo complesso? “Il Comune non ha la forza e non ha il personale per farlo – ha concluso Massimo Cotto –  Stiamo mettendo a punto con i tecnici del Comune il bando di concorso e lo pubblicheremo sul sito comunale. Data la complessità delle materie insegnate sarà certamente una cogestione. Una volta pubblicato il bando vedremo chi si presenterà e chi avrà i requisiti giusti per poterlo fare. Le modalità della gestione verranno specificate sul bando stesso”.

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