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Attualità

Il via libera a “Wok”
spacca la maggioranza

Alla fine l’involtino primavera è andato di traverso alla maggioranza di centrosinistra che, davanti alla pratica “Wok” (l’apertura di un nuovo ristorante orientale e pizzeria nell’ex

Alla fine l’involtino primavera è andato di traverso alla maggioranza di centrosinistra che, davanti alla pratica “Wok” (l’apertura di un nuovo ristorante orientale e pizzeria nell’ex concessionaria Scagnetti di corso Alessandria) si è spaccata. Al momento di approvare la richiesta della deroga urbanistica sulla superficie del locale, presentata dalla società Pioppo S.r.l. secondo le possibilità offerte dalla Legge 106/2011, tutta la minoranza è uscita dall’aula mentre 3 consiglieri di maggioranza (Bosia, Crivelli e Cadeddu) hanno votato contro. Sono però bastati i 16 sì dei restanti eletti per dare il via libera al progetto di riqualificazione dell’immobile in questione. Il confronto tra maggioranza, minoranza e minoranza nella maggioranza è stato prevalentemente incentrato sull’interesse pubblico di tutta l’operazione, necessario perché il Consiglio desse parere favorevole. E’ nell’interesse della città che apra un nuovo ristorante orientale, per quanto innovativo, con un’aspettativa occupazionale tra 10 e 20 dipendenti?

Secondo l’amministrazione Brignolo la legge è stata pienamente rispettata, l’immobile verrà riqualificato e non lasciato deperire e l’occupazione ne avrà un beneficio, pur limitato ad un massimo di 20 addetti. Per l’opposizione il recupero avrebbe dovuto interessare non solo un singolo edificio ma molti altri contenitori vuoti in attesa di riqualificazione. Durante il dibattito è emerso il ruolo del consigliere di maggioranza Filippo Cornero (Territorio è Cultura) all’interno della società proponente. Cornero detiene il 9% della Pioppo, è il progettista che si è occupato di seguire la pratica sulla normativa 106 ma è anche il presidente della Commissione urbanistica. Il consigliere non ha ovviamente partecipato alla discussione in aula e si è astenuto dal voto e dal garantire il numero legale (cosa che ha poi creato un fermo dei lavori nella serata di mercoledì) ma, per il suo doppio ruolo, è stato più volte chiamato in causa. L’iter procedurale della pratica e la sua trasparenza è stato difeso dall’assessore alle Attività Produttive Marta Parodi sebbene al consigliere Cornero, anche dopo la votazione della pratica, viene contestata l’opportunità politica di essere architetto e nello stesso tempo presidente della Commissione Urbanistica.

«Su questa pratica è stato fatto un grave errore di valutazione – replica Cornero – perché non c’entra nulla il cinese. E’ stata fatta una richiesta di estensione della superficie commerciale su un immobile già destinato al commercio, seguendo una legge che esiste dal 2011. Chiunque contesti la pratica può andare a vedere tutto l’iter e non troverà nulla di scorretto o di sospetto. Purtroppo in questa città, da tempo, prevale il partito del no a prescindere e non mi sto riferendo al voto contrario di Pensabene. E’ un partito che non si informa dei problemi né li approfondisce, che si fida di pettegolezzi e che non si muove nel dare delle risposte». Alle parole del consigliere di Territorio è Cultura replica il consigliere Pensabene, tra i più critici sul progetto. «Mi aspetterei che per correttezza etica Cornero si astenesse dal fare queste dichiarazioni e il consiglio che gli suggerisco da amico e che, sempre per correttezza, si dimettesse da presidente della Commissione Urbanistica per un posto dove si possa occupare di altro, magari di Cultura. Per quanto riguarda il partito del no posso solo dire che è reciproco perché anche loro non accettano le proposte che facciamo noi».

Bosia e Crivelli (Uniti per Asti) fanno parte di quella minoranza nella maggioranza che ha votato contro “Wok”. «Siamo qui per occuparci della cosa pubblica nell’interesse della città e dei cittadini – commenta Bosia – Ci siamo spesi nella promozione del territorio pur sapendo che l’agroalimentare non può sostituire la Waya ma è uno sbocco e, per seguire questa strada, bisogna agevolare l’uso dei prodotti buoni della terra dando ad Asti l’immagine di una città capace di consigliare e sposare i principi di slow food. Per noi non c’è nessun interesse pubblico in quel progetto e, per quanto riguarda i posti di lavoro, vediamo quanti ne toglierà alle altre attività senza considerare il fatto che dovremmo far vivere di più il centro storico e non mandare la gente a mangiare in periferia». Bosia e Crivelli, che giovedì sera pur votando contro sono rimasti in aula garantendo il numero legale, chiedono che l’amministrazione vada oltre al caso particolare e prenda in mano il Piano commerciale e il Piano Regolatore. Non solo.

«E’ tempo di risolvere anche questa storia del numero legale. Che cambino il regolamento purché scrivano chiaramente come venga calcolato, in modo preciso, e una volta per tutte». Anche Zangirolami e Giargia, a nome di tutto il Movimento 5 Stelle di Asti, commentano negativamente il caso “Wok”. «Siamo molto amareggiati per questa scelta e molto delusi da Brignolo che diceva di voler portare il cambiamento in città. Se il cambiamento sono operazioni di questo tipo o, peggio, progetti come la Porta del Monferrato che qualcuno è tornato ad evocare, allora saremo contro alle loro idee di innovazione. Per quanto riguarda Cornero anche noi, come Pensabene, chiediamo che ripensi al suo ruolo di presidente della Commissione Urbanistica e si dimetta».

Riccardo Santagati
@rickysantagati

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