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Stefania Morra
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Il vicesindaco Morra: «Procederemo a ritmo ancora più sostenuto»

Già assessore ai Lavori Pubblici nella prima giunta Rasero, è stata riconfermata con le stesse deleghe diventando anche il suo vice

Stefania Morra, già assessore tecnico nella prima giunta Rasero, non solo è stata riconfermata nel nuovo esecutivo con le deleghe ai Lavori Pubblici, Infrastrutture, Edilizia Scolastica, Patrimonio, Viabilità e “Vino e Cultura”, ma è stata anche nominata nuovo vicesindaco.

Un vicesindaco, donna, ma anche un tecnico fuori dai partiti. Qual è il suo primo commento su questo riconoscimento che Rasero ha voluto darle?

Per me è un grande riconoscimento pur essendo consapevole dell’onere che mi porta. Un riconoscimento rispetto a tutto quello che ho fatto nei cinque anni passati. Quando sono arrivata, nel 2017, per me era tutto nuovo, ma adesso conosco già gli uffici e le materie che mi competono. Quindi è un proseguire quanto iniziato a ritmo più sostenuto. Essere vicesindaco vuol dire avere un ruolo importante che dovrò svolgere, ma devo dire che alle spalle ho un grande maestro, il sindaco, con il quale ho un ottimo rapporto e con cui c’è sempre stato un confronto diretto.

Una responsabilità in più perché il vicesindaco dev’essere un ponte di collegamento tra le istanze di molti settori diversi, anche quelli non direttamente riconducibili alle sue deleghe. Questo non la spaventa un po’?

No, mi farà correre ancora di più, ma di sicuro è una marcia in più per andare avanti. Bisogna sempre puntare in alto e quindi la vedo come una soddisfazione, non un peso.

Abbiamo visto che programmare, progettare e cercare di realizzare può scontrarsi con l’imprevisto che blocca progetti già avviati, com’è capitato in alcuni cantieri. Ad esempio nelle scuole De Benedetti e Jona dove le imprese non sono riuscite a chiuderli nei tempi annunciati.

Nei miei settori, molto difficili, ci sono vari aspetti che possono andare storti perché il problema è quotidiano. Con le scuole sono noti tutti gli incontri che abbiamo organizzato con dirigenti, insegnanti, genitori, rappresentanti nei quali abbiamo cercato di trovare una mediazione in base alla situazione economica e al sistema generale che c’è oggi. Sappiamo bene che andare avanti con i lavori non dipende dalla volontà dell’assessore, ma da molti fattori esterni come la fornitura di materiali, l’incremento folle nei costi delle materie prime e altri. Quindi ci sono molti aspetti che bisogna cercare di far combaciare.

Quali sono le priorità che si è data valutando le sue deleghe?

Prosegue con gli interventi nelle scuole come alla Jona, alla De Benedetti e alla Lina Borgo. A breve inizieranno i lavori sul cavalcavia Giolitti dove stiamo ragionando sulla chiusura che avverrà nel momento in cui l’impresa inizierà effettivamente a lavorare in modo da arrecare meno problematiche possibili. Sappiamo che questo creerà un grave problema per tutta la viabilità di Asti, ma è fondamentale intervenire. Si tratta di lavori iniziati precedentemente e che adesso portiamo avanti.

Quello del cavalcavia Giolitti è stato uno dei cantieri che si è fermato per il ritiro dell’impresa alla quale erano stati affidati i lavori. Come intendete procedere con l’imminente cantiere e con quali tempistiche?

In questo caso è stata rifatta la gara, abbiamo identificato una ditta con la quale ci siamo già confrontati. Ormai ci stiamo organizzando per la chiusura e per l’inizio dei lavori. Adesso si realizzerà il primo lotto già finanziato, l’intervento dalla parte di piazza Amendola al passaggio ferroviario. Il cavalcavia verrà chiuso e nei prossimi giorni si inizieranno a vedere i cartelli che segnaleranno le deviazioni, non solo in prossimità dello stesso perché si tratta di un’arteria principale per tutta la città. L’inizio effettivo dei lavori penso che sarà per la metà di luglio, comunque chiuderemo il ponte nel momento in cui si inizieranno a staccare le barriere o togliere i giunti. La durata dei lavori è di quattro mesi e interverremmo per risanare la struttura del ponte che, ricordiamo, non è a rischio crollo.

I lavori alla materna De Benedetti e alla media Jona a che punto sono?

Alla De Benedetti sono ripresi dopo l’abbandono della ditta che aveva già realizzato parte dell’intervento. Oggi il cantiere procede a ritmo sostenuto e prevediamo di aprirla nell’autunno, ma è difficile dire con precisione il periodo. Alla Jona siamo a buon punto dal momento che all’ultimo piano stanno già dando la tinta nelle aule. Si dovrebbe aprire all’inizio dell’anno scolastico. L’apertura permetterà a tutti i ragazzi ospitati all’Enofila di tornare in sede insieme agli altri che, invece, hanno frequentato nel plesso non ancora abbattuto. Tutti gli studenti saranno nella nuova scuola e noi potremmo così demolire la parte vecchia restante.

Altri cantieri che si apriranno nelle prossime settimane?

Sistemeremo il muro franato in via Mattarella, un intervento già in gara; poi abbiamo stanziato oltre 900.000 euro di interventi vari nelle frazioni per la sistemazione di frane, smottamenti e altre criticità. Tutto questo senza tralasciare la manutenzione delle aree verdi che da marzo a settembre si realizza insieme alla segnaletica orizzontale. In città abbiamo fatto lavori sui marciapiedi per riasfaltare dove necessario e altri saranno eseguiti in seguito. Ma non voglio dimenticare che abbiamo anche piantato alberi ricostruendo interi viali alberati. Sovente arrivano delle critiche sull’abbattimento delle piante, ma sono gli agronomi che ci indicano la pericolosità o la necessità di abbatterle, non è un capriccio dell’assessore o del sindaco tagliarle.

Lei ha la delega del progetto “Vino e Cultura” i cui cantieri dovrebbero chiudersi fra circa un anno.

Si parla di Palazzo Ottolenghi, Battistero di San Pietro e Palazzo Civico e anche qui è tutto in corso d’opera o in fase di progettazione.

Prevede di installare ulteriori attrezzature sportive nei parchi cittadini?

Mi piacerebbe perché quelle già realizzate rappresentano un intervento molto utile e apprezzato dai cittadini. Abbiamo dato la possibilità di svolgere attività motoria, gratis, all’aperto con strutture nuove e performanti.

In giunta siete quattro donne, in Consiglio comunale ce ne sono otto (su trentadue seggi). Chi sostiene la partecipazione in politica delle donne è rimasto piuttosto deluso. Qual è la sua opinione sull’esito del voto che non premia la rappresentanza femminile?

Per me è molto significativo che il ruolo del vicesindaco sia stato assegnato a una donna, è un obiettivo molto importante che è stato raggiunto in favore di tutte le figure femminili.

Si definisce “vicesindaco” e non “vicesindaca”. Non si formalizza?

No, non mi formalizzo anche perché sono un ingegnere e non “un’ingegneressa”.

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