Cominciati nei giorni scorsi gli incontri con le famiglie per discutere sul futuro dellistruzione in risposta agli interventi legislativi del Governo Monti, che «intende erodere il bene comune della scuola colpendo lavoratori e famiglie»
Per la scuola di domani, oggi noi ci siamo. Questo lo slogan con cui i docenti e i lavoratori dellistituto comprensivo di Montegrosso hanno avviato una serie di iniziative di mobilitazione in ogni sede che ne fa parte: scuola materna ed elementare di Mongardino; materna, elementare, media di Montegrosso, insieme alla elementare di Vigliano; materna, elementare, media di Mombercelli, insieme alla elementare di Castelnuovo Calcea; elementare di Agliano.
Per quale ragione? Riuniti in Collegio docenti, gli insegnanti hanno deciso di mobilitarsi in risposta agli interventi legislativi del Governo Monti, che «intende erodere il bene comune della scuola colpendo lavoratori e famiglie».
Tra i problemi evidenziati, la legge di stabilità al vaglio del Parlamento («contenente alcuni articoli che preocucpano tutto il mondo della scuola») e il fatto che il mondo della scuola pubblica «è colpito da provvedimenti legislativi finalizzati esclusivamente a fare cassa ormai da 10 anni, con conseguenze negative su tutte le attività extradidattiche».
I docenti hanno quindi deciso di manifestare il proprio disagio «senza ledere il diritto allo studio dei ragazzi o determinare incomprensioni tra i lavoratori della scuola, le famiglie e lopinione pubblica».
Ecco, quindi, le iniziative in programma: mercoledì, dalle 17.30, appuntamento alla scuola media di Mombercelli, con proiezione del documentario La scuola oggi e cena sociale. Giovedì 20 dicembre, dalle 20.30 alla scuola elementare di Agliano, incontro tra insegnanti e genitori per discutere sul tema.
Nei giorni scorsi, invece, a mobilitarsi sono state le scuole di Montegrosso e Vigliano – con una fiaccolata per le vie del paese, la proiezione del documentario e un incontro/dibattito – e le scuole di Mongardino. In questo caso si è svolto un dibattito con i genitori, i docenti, i dirigenti, lAmministrazione pubblica e le associazioni locali. «La scuola – hanno sottolineato gli insegnanti – ha bisogno di fare sentire la propria voce, necessita del sostegno e della solidarietà dellutenza (ovvero i ragazzi e le loro famiglie). Occorre quindi che, insieme, trovino forme di coesione e alleanze che permettano alla scuola di avere quella dignità che ogni Paese civile dovrebbe riconoscere al proprio sistema educativo».
Elisa Ferrando
