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Attualità
Negli uffici postali

In arrivo in diversi Comuni dell’Astigiano i centri servizi del progetto “Polis” di Poste Italiane

Tra i documenti che si potranno ottenere certificati, documenti d’identità e persino il passaporto. Una nutrita delegazione di sindaci ha partecipato alla presentazione del progetto a Roma

C’era anche una delegazione di sindaci dell’Astigiano alla presentazione del progetto Polis lanciato da Poste Italiane a Roma al centro congressi “La Nuvola” nei giorni scorsi. Gli amministratori dei piccoli Comuni hanno così potuto ricevere in anteprima le notizie che riguardano la trasformazione, nel prossimo futuro, degli uffici postali periferici in veri e propri centri servizi, dove verranno rilasciati certificati dell’anagrafe, documenti d’identità e persino il passaporto. Per il progetto Polis, Poste Italiane investirà 800 milioni di euro provenienti dal PNRR e 400 milioni di fondi propri. «Si conferma l’utilità sociale dell’ufficio postale – commenta Giuseppe Marchese, sindaco di Aramengo – la collaborazione con le anagrafi comunali permetterà ai cittadini delle piccole realtà come la nostra di ottenere servizi in maniera più celere e meno dispendiosa». Commento positivo anche da parte di Silvio Maria Tealdi, sindaco di Ferrere: «Questo progetto porta importanti novità. Ci auguriamo che Ferrere nell’ambito di questo progetto torni ad avere l’apertura sui sei giorni settimanali, invece dei tre attuali».

Il paese di Isola d’Asti sarà tra i primi in Italia a vedere realizzarsi il nuovo progetto. «Il nostro Comune fa parte del Progetto Polis di Poste Italiane insieme ad altri 7000 sotto i 15 mila abitanti e tra i primi 100 in ordine di realizzazione – dice con soddisfazione il sindaco Michael Vitello che ha preso parte alla presentazione a Roma – A breve prenderanno il via i lavori per l’adeguamento dell’ufficio postale di corso Volpini: un ufficio che ha un notevole numero di utenti e la trasformazione in centro servizi rappresenterà un’ulteriore occasione per Isola». Il progetto Polis riguarderà anche la città di San Damiano. «Un obiettivo molto ambizioso che Poste Italiane ha inaugurato per ampliare i servizi sul territorio nazionale. In questo progetto di ampliamento e di ristrutturazione dei servizi postali è coinvolto anche l’ufficio postale di San Damiano e questo mi fa molto piacere – dice il sindaco Davide Migliasso, alla presentazione a Roma anche come rappresentante della Provincia di Asti – Inoltre, la trasferta è stata occasione per incontrare colleghi e istituzioni, con utili scambi di opinioni su problemi comuni».

Molto soddisfatto dei presupposti del progetto Simone Nosenzo, sindaco di Nizza Monferrato: «Siamo tra i primi 30 Comuni d’Italia in cui il progetto verrà attivato. I lavori sono al momento in corso, nella sede dell’ufficio postale di via Tripoli. In base al cronoprogramma, si attende la riapertura con tutti i nuovi servizi entro il 12 maggio. I referenti da me interpellati mi confermano tra l’altro che si sta procedendo in base ai tempi previsti». L’opportunità secondo Nosenzo è grande: «Nizza potrà contare su un totem digitale, da cui accedere a molti servizi, attivo anche al di fuori degli orari dello sportello. Le persone più giovani, magari impegnate altrove, potranno perciò così utilizzarlo negli orari per loro migliori». Ma la transizione digitale non escluderà le persone anziane e meno tecnologiche: «So che si sta pensando ad addetti in affiancamento e supporto». A Dusino San Michele, primo ufficio postale dell’Astigiano fornito di locker digitale, il sindaco Valter Malino è entusiasta: «Un progetto magnifico che garantirà l’erogazione dei servizi in prossimità. A Dusino saranno installate le colonnine elettriche per le auto per cui stiamo preparando gli spazi».

Critico il sindaco di Moasca: “Si rischiano doppioni e spreco di risorse”

Nel coro dei sindaci, Andrea Ghignone, primo cittadino di Moasca, “canta” le sue perplessità. «“Polis” è stata una bella passerella politica. Tanti presidenti, ministri e 5 mila sindaci di cui nessuno ha preso parola – stigmatizza – Un progetto negli intenti molto bello ma poco concreto». I dubbi partono dalle risorse: «Tutto verrà alimentato con fondi del PNRR. Si parla di un finanziamento di 800 milioni di euro a Poste italiane per informatizzare, attraverso totem, servizi già in parte erogati da altri enti, in primis i nostri Comuni. Carte di identità elettroniche e passaporti? Non ci hanno spiegato come faranno a gestire le competenze di altri. Il certificato di residenza già si può scaricare da casa! Poi, colonnine elettriche. Le amministrazioni locali già si sono mosse in tal senso. Tante aziende ci propongono di installarle gratuitamente. Moasca, 500 abitanti, ne ha già due. Non bastano?». Ghignone dice qual è la vera criticità: «Quello che manca nei piccoli Comuni periferici è la connessione. Poste aumenterà la banda larga? Ben venga! Sono anni che noi la chiediamo e ci viene promessa (senza esito)». Cosa vorrebbe da Poste? «Che potenziasse i servizi che già gestisce – risponde – aumentando i giorni di apertura degli uffici ed investendo nella formazione del personale obiettivamente non giovane».

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