Con la determina dirigenziale 56 del 25 gennaio scorso, il Comune di Asti ha attivato ufficialmente il registro delle Unioni Civili secondo quanto disposto dal Consiglio comunale il 22 settembre 2015.
Con la determina dirigenziale 56 del 25 gennaio scorso, il Comune di Asti ha attivato ufficialmente il registro delle Unioni Civili secondo quanto disposto dal Consiglio comunale il 22 settembre 2015. Sarà lufficio del Segretario generale, dottor Giuseppe Goria, a tenere lalbo delle coppie di fatto astigiane in attesa che leventuale Legge Cirinnà, quella sul riconoscimento delle Unioni Civili, venga approvata o sottoposta a referendum. Il registro comunale, simbolico e che non può concedere diritti non previsti dalle attuali leggi, vuole essere uno stimolo al Legislatore a pronunciarsi sul tema, una volta per tutte, e in tempi rapidi.
Liscrizione al registro costa 16 euro in marca da bollo e i due sottoscrittori, dello stesso sesso o di sesso diverso, devono dichiarare di essere legati da vicolo affettivo, inteso come reciproco impegno allassistenza morale e materiale; di non essere legati da vincoli di matrimonio, nemmeno con terze persone; di non essere legati fra loro da vincoli di parentela, affinità, adozione, tutela, curatela, amministrazione di sostegno, di essere residenti e coabitanti ad Asti e di non appartenere ad alcuna altra forma di Unione Civile. E ovviamente possibile cancellarsi in qualsiasi momento dal registro comunale, compilando un semplice modulo.
«Sarebbe bello che le persone intenzionate ad iscriversi nel registro vengano accolte in Comune anche dal sindaco, dallassessore allanagrafe o da un rappresentante politico – spiega lassessore Maria Bagnadentro – Io credo molto a questa iniziativa, pur simbolica, ma quando sarà approvata la legge Cirinnà il registro astigiano sarà revocato lasciando che sia la legge nazionale a regolamentare queste unioni».
r.s.