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Attualità

In Piemonte il monitoraggio a distanza per i portatori di pacemaker

E’ possibile registrare l’attività elettrica cardiaca e trasmetterla all’ospedale di riferimento, eventuali aritmie vengono individuate, il rischio e la prognosi vengono rivalutati costantemente

La Regione Piemonte ha reso possibili le prestazioni ambulatoriali per il controllo ed il monitoraggio, anche a distanza, dei portatori di pacemaker, dei dispositivi per la diagnosi di aritmie o defibrillatori automatici impiantabili. 

Si può così registrare l’attività elettrica cardiaca e trasmetterla all’ospedale di riferimento, eventuali aritmie vengono individuate, il rischio e la prognosi vengono rivalutati costantemente ed è anche possibile valutare l’efficacia delle misure terapeutiche intraprese.

Prevista anche l’estensione del numero di prestazioni erogabili in regime di esenzione ticket per chi soffre di malattie cardiache e del circolo polmonare (esenzione OA02.V45.0).

Diversi i vantaggi del controllo remoto:

• identificazione precoce di problemi tecnici del dispositivo e degli elettrocateteri e in particolare delle malfunzioni;

• valutazione continua dello stato della batteria e delle funzioni di sensing, soglia e impedenza;

• identificazione precoce dei cambiamenti dello stato clinico del paziente: aritmie atriali e ventricolari, trend della frequenza cardiaca, progressione dello scompenso, variazione del peso corporeo, attività fisica;

• reazione tempestiva alle variazioni dello stato clinico e valutazione tempestiva dei cambiamenti terapeutici introdotti;

• riduzione ed ottimizzazione del numero dei follow-up ambulatoriali erogati in regime tradizionale.

La decisione è scaturita dal fatto che numerosi studi clinici ed esperienze aziendali già condotte hanno dimostrato che il monitoraggio da remoto può sostituire i controlli ambulatoriali tradizionali senza compromettere la sicurezza del paziente, rendendo efficiente l’utilizzo delle risorse, nel rispetto della programmazione di almeno una visita l’anno in ospedale come da linee guida internazionali. Inoltre, si consente il miglioramento della qualità di vita del paziente nel rispetto dei protocolli clinico-sanitari e assistenziali adottati nella pratica cosiddetta tradizionale.

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