Sale l'attesa, nel mondo cattolico, per l'arrivo dell'urna di don Bosco (Castelnuovo d'Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888). Contiene una scultura del "Santo dei
Sale l'attesa, nel mondo cattolico, per l'arrivo dell'urna di don Bosco (Castelnuovo d'Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888). Contiene una scultura del "Santo dei giovani" in gesso e resina e, come insigne reliquia, le ossa della mano destra di don Bosco, quella con cui benediceva, scriveva le lettere cattoliche e assolveva i peccati.
Da tre anni l'urna è in viaggio per il mondo. La peregrinazione è stata organizzata dalla Congregazione salesiana in preparazione al bicentenario della nascita del Santo che culminerà il 16 agosto 2015 al Colle don Bosco: un grande avvenimento per l'intero movimento salesiano e che, come tale, richiede un intenso e profondo cammino di preparazione.
L'urna arriverà nella nostra diocesi domenica 5 gennaio. Giungerà in città alle 19 e farà una prima tappa nella chiesa della parrocchia don Bosco di corso Dante (alle 19.15). Poi il furgoncino con a bordo la reliquia raggiungerà la Cattedrale, percorrendo a passo d'uomo corso Dante, corso Alfieri e via Caracciolo. Le spoglie saranno quindi esposte in Duomo dove, dalle 20.30, si terrà la Veglia dei giovani. Lunedì 6 gennaio, solennità dell'Epifania, l'urna rimarrà a disposizione dei fedeli per le visite di preghiera scandite dalle messe dei giorni festivi: alle 10.30 la funzione sarà presieduta dal vescovo Francesco Ravinale; alle 12 dal parroco don Paolo Carrer; alle 18 da don Stefano Martoglio, ispettore regionale salesiano. Inoltre, alle 15.30, sarà celebrata una messa dedicata ai bambini e ai ragazzi, cui sarà impartita la benedizione, aperta alle famiglie, ad educatori, animatori e catechisti.
Infine, martedì 7 gennaio, è in programma, alle 15, la sosta dell'urna nella piazzetta superiore dell'ospedale "Cardinal Massaia", e, alle 17, la celebrazione conclusiva prima della partenza per Mondovì. «L'arrivo dell'urna – commenta il vescovo Ravinale – ha un richiamo molto significativo, perché don Bosco è l'emblema dell'interesse della Chiesa per i giovani». Don Bosco, infatti, ha dedicato tutta la sua vita all'educazione dei ragazzi, fondando dapprima l'oratorio di Vadocco, dove sviluppò il suo famoso metodo educativo (il sistema preventivo), quindi le congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (con l'aiuto di Santa Maria Domenica Mazzarello).
e. f.