Cerca
Close this search box.
scuola baracca
Attualità
Intervento

“Inaccettabile che si sospendano le lezioni una settimana per un guasto alla caldaia”

Lettera aperta al sindaco Maurizio Rasero da parte di oltre cento genitori della scuola primaria Baracca

Il problema è stato risolto, ma oltre cento genitori della scuola primaria Baracca hanno deciso di scrivere una lettera aperta al sindaco Maurizio Rasero per chiedere all’Amministrazione comunale più attenzione nei confronti del mondo della scuola.
Già, perché a causa di un guasto alla caldaia, le lezioni sono state sospese per una settimana (dal 26 febbraio all’1 marzo) – inizialmente solo lunedì e martedì, poi l’ordinanza è stata estesa fino al venerdì – riprendendo lunedì 4 marzo.
«Siamo costernati e frustrati – scrivono – nel constatare quanto la scuola sia umiliata in questa città. I nostri bambini, dopo aver sofferto le restrizioni causate dalla pandemia, le cui conseguenze continueranno a palesarsi ancora per molto tempo, devono continuare a subire l’inefficienza di una politica che non ha mai avuto come priorità il loro benessere e quello del sistema scolastico in generale».
«I problemi con il riscaldamento di oggi si erano presentati anche negli anni passati. Ciò avrebbe dovuto suggerire, ad un’amministrazione accorta, l’improrogabilità di un intervento risolutorio, preferibilmente durante il periodo estivo. Invece, evidentemente, le risorse messe in campo sono state insufficienti. Di fatto ai nostri figli viene nuovamente negato il diritto all’istruzione e ai genitori viene richiesto di tamponare l’emergenza con una straordinaria e tempestiva riorganizzazione familiare e lavorativa. L’istruzione obbligatoria non può essere un servizio eliminabile senza farsi troppi scrupoli».
«Comprendiamo – proseguono – la gravità delle cause che hanno portato a questi provvedimenti, ma osserviamo l’assenza della volontà politica di mettere in atto soluzioni meno pesanti di una chiusura tanto prolungata».

Il commento del rappresentante di classe

Tra i firmatari anche Simone Perini, rappresentante dei genitori di una classe quinta.
«La lettera – commenta – nasce dal disappunto per il fatto che i bambini sono stati a casa una settimana intera. Secondo noi chiudere è un fatto grave, anche se solo per uno o due giorni, perché i genitori devono sostenerne il costo a livello organizzativo e poi perché viene minata alla base la continuità didattica.
Sappiamo benissimo che non si può stare a scuola senza riscaldamento, ma ci domandiamo: è possibile che in un Paese avanzato come il nostro la scuola chiuda una settimana perché la caldaia non funziona? Secondo noi no, non dovrebbe accadere. Ma siccome, invece, questi fatti accadono, ci poniamo una seconda domanda: perché non ci sono stati tentativi, da parte di Amministrazione comunale e scuola, di risolvere il problema? Abbiamo scritto questa lettera perché non volevamo che questa vicenda passasse nel “dimenticatoio”. Anche perché le domande aperte sulla questione sono tante, considerando che diverse scuole in città, quest’anno, hanno avuto problemi a livello di riscaldamento».

Le repliche della dirigente Longo e dell’assessore Morra

Da parte sua la dirigente scolastica Alessandra Longo sottolinea che «le lezioni sono state sospese dal Comune». «Di conseguenza – annota – non avremmo potuto organizzarle altrove. L’unica soluzione poteva essere quella di fissare doppi turni alla Jona, ospitando gli alunni della Baracca (circa 220) nel pomeriggio, ma sarebbe stato comunque molto complicato».
A spiegare a livello tecnico quanto accaduto l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Stefania Morra. «La caldaia ha avuto un malfunzionamento ed è stato necessario sostituire un pezzo che doveva arrivare da fuori, per cui è stata riparata venerdì. Siamo molto dispiaciuti che i bambini siano stati a casa, ma non era possibile fare altrimenti. La scuola è numerosa, per cui non avremmo potuto ospitare gli alunni altrove: l’Enofila, dove ci sono spazi di “sfogo”, è attualmente occupata interamente dagli alunni della Rio Crosio, scuola in cui si stanno svolgendo i lavori di ristrutturazione».

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale