Inaugurazione con polemica per Palazzo Alfieri che, dopo 20 anni di chiusura e lavori di ristrutturazione, ha riaperto i battenti, venerdì sera, per ospitare una cena di gala in onore dei
Inaugurazione con polemica per Palazzo Alfieri che, dopo 20 anni di chiusura e lavori di ristrutturazione, ha riaperto i battenti, venerdì sera, per ospitare una cena di gala in onore dei delegati Arev (Assemblea delle Regioni Europee Viticole) dopo la partecipazione di questultimi al Bureau Internazionale tenutosi al Castello di Grinzane. Lennesima querelle su Casa Alfieri è nata proprio sul significato avuto dallevento, riservato a poco meno di duecento persone, in prevalenza delegati delle settantacinque regioni europee giunti nel Monferrato per il Bureau. Alla cena hanno partecipato il sindaco Brignolo, il presidente della Regione Piemonte Chiamparino, che è anche presidente Arev, il vice ministro allagricoltura Olivero, lassessore regionale allagricoltura Ferrero, la consigliera regionale Motta (PD), il presidente del Consiglio comunale Ferlisi e altre autorità locali.
In pochi erano però a conoscenza che quellevento avrebbe rappresentato una sorta di inaugurazione di Casa Alfieri. Non lo sapevano molti degli assessori dellattuale giunta, assenti, ad eccezione di Ghigo (lavori pubblici), e neanche lo stesso assessore alla cultura Cotto era stato informato a dovere: «Non sono stato avvisato, né invitato allevento, – ha commentato Cotto – ma non posso proprio credere che quella sia stata linaugurazione di Palazzo Alfieri, senza che ci fossero gli astigiani. In ogni caso non ero stato invitato neanche allExpo per presentare il Palio, pur essendo lassessore alla manifestazione». In un comunicato del sindaco, diramato sabato mattina, si indica levento come apertura di Palazzo Alfieri, viene mandata la foto di un taglio del nastro, e ricordata la mostra degli arazzi Scassa, allestita per loccasione in loco. «La scelta di ospitare il ritrovo e la cena di gala dei delegati a Palazzo Alfieri ha spiegato Brignolo segna un modo nuovo di gestire il nostro patrimonio monumentale: i palazzi storici devono aprirsi per farsi conoscere non solo agli appassionati darte, ma a tutto il mondo».
Brignolo, raggiunto al telefono, ha però precisato che la comunicazione dellevento non era di competenza del Comune, ma della Regione, e questo potrebbe spiegare il motivo per cui in pochi, solo le persone direttamente coinvolte, sapessero dellimportanza che avrebbe avuto la cena, consumata al piano terra nellex biblioteca, sebbene siano state rese fruibili anche la sala del podio del piano superiore e le stanze del futuro museo, oggi ancora vuote.
Lattacco dellopposizione
«Ci si aspettava che lapertura avvenisse in concomitanza con il compleanno di Alfieri, il 16 gennaio ha osservato la consigliera comunale Quaglia (Forza Italia) o almeno in una data appositamente pensata, soprattutto per gli astigiani. La città e la Fondazione Alfieri hanno lavorato anni per questo obiettivo; invece le sale illuminate, che abbiamo notato passando in corso Alfieri, venerdì sera, erano state predisposte appositamente per una cena di gala della Regione Piemonte con il sindaco e molti illustri ospiti. Quasi che Palazzo Alfieri fosse una residenza privata del sindaco, appositamente addobbata con fiori, piante, quadri, per la gioia dei suoi ospiti. [
] Non è accettabile che gli astigiani siano rimasti fuori dalluscio e dopo tanto tempo non abbiano avuto la soddisfazione di vedere, per primi, la conclusione di un lavoro iniziato tanti anni fa».
La replica di Brignolo
«La lettera di Angela Quaglia ai giornali accredita lidea (assurda oltre che ovviamente falsa) che Palazzo Alfieri sia stato utilizzato come residenza privata per ospiti del sindaco. La verità è che la città di Asti è riuscita ad ospitare i quasi duecento delegati e i produttori di vino dellArev, lAssociazione delle Regioni Viticole Europee: un organismo non proprio insignificante e non certo privato, visto che raggruppa settantacinque regioni (dalla Champagne, alla Borgogna, allAndalusia…) di diciotto stati europei. Per una sera, insomma, siamo stati la capitale europea del vino e abbiamo centrato lobiettivo di accreditare la vocazione turistica della città presso interlocutori influenti e qualificati. Il fatto di criticare (e se possibile bloccare) sempre tutti gli sforzi che si fanno per portare ad Asti qualcosa di nuovo – ha osservato Brignolo – è una delle cause del ritardo che la città sta pagando anche in termini di economia e occupazione».
Intanto le porte di Palazzo Alfieri si sono chiuse di nuovo in attesa che il fabbricato venga definitivamente riaperto al pubblico, probabilmente nelle prossime settimane.
Riccardo Santagati