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Omicidio di Sanremo
Attualità

Incarcerato per l’omicidio dell’orafo di Sanremo il nicese Diotti e’ tornato in liberta’

La sua posizione era già apparsa marginale fin dall’inizio delle indagini, ma gli interrogatori di garanzia e ulteriori accertamenti lo hanno ulteriormente confermato

In libertà uno dei due nicesi incarcerati per l’omicidio di Sanremo

La sua posizione era già apparsa marginale fin dall’inizio delle indagini, ma gli interrogatori di garanzia e ulteriori accertamenti lo hanno ulteriormente confermato. Giuseppe Diotti, 50 anni, di Nizza Monferrato, è tornato in libertà e, pur rimanendo ancora indagato per il concorso in omicidio del commerciante di orologi di Sanremo, il gip di Imperia ha ravvisato in lui un ruolo di mero accompagnatore dell’amico Mario Bonturi, 63 anni anch’esso nicese, difeso dall’avvocato Bona, che ha invece confessato di aver compiuto il delitto e che rimane in carcere.

Il nicese ha chiarito la sua posizione

Era stato lo stesso Diotti, assistito dall’avvocato Pescarmona dello studio Mirate, a riferire in modo chiaro e cristallino perché si trovasse con Bonturi il primo agosto, giorno in cui l’amico uccise a martellate Luciano Amoretti nell’alloggio della vittima a Sanremo dopo un incontro finito in tragedia. Diotti aveva detto di aver ricevuto da Bonturi (che ospitava da qualche giorno) l’invito ad andare in Liguria per un pomeriggio di svago con l’auto di Bonturi: un bagno in mare e poi una cena a base di pesce. Diotti presto scoprì che l’invito nascondeva invece l’intenzione per Bonturi di farsi pagare benzina, autostrada e i pasti.

Una persona da incontrare

Una volta arrivati a Sanremo, Bonturi gli disse di dover incontrare una persona così Diotti scese dall’auto e, da solo, tentò di fare un bagno ma gli impianti erano già chiusi quindi decise di fare un giro per la città rivierasca parlando anche di un selfie davanti al monumento di Mike Bongiorno. Diotti e Bonturi si ritrovarono ad omicidio avvenuto e ritornarono subito a Nizza dove l’omicida ha gettato il martello usato contro Amoretti e il cellulare della vittima sulle rive del torrente Belbo.

Versione confermata dal Bonturi

Versione pienamente confermata da Bonturi che ha scagionato il suo accompagnatore e dalle immagini di sorveglianza che, nei pressi della casa di Amoretti, hanno rilevato solo la presenza dell’omicida e non dell’amico. La decisione di scarcerare Diotti è stata presa dal gip di Imperia Anna Bonsignorio che ha rigettato anche la richiesta cautelare per il reato di favoreggiamento.Le indagini proseguono per disegnare esattamente i contorni nei quali è maturata la tragica fine di Amoretti e si indirizzano prevalentemente sul movente che ha portato all’aggressione mortale.

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