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Palio, cavallo morto: il fantino Bartolettise la prende col mossiere
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Palio, cavallo morto: il fantino Bartoletti
se la prende col mossiere

Jonatan Bartoletti, fantino di Santa Maria Nuova finito nell’occhio del ciclone dopo il tragico episodio avvenuto alla mossa della prima batteria del nostro Palio domenica 15 settembre, difende la

Jonatan Bartoletti, fantino di Santa Maria Nuova finito nell’occhio del ciclone dopo il tragico episodio avvenuto alla mossa della prima batteria del nostro Palio domenica 15 settembre, difende la sua posizione. Lo fa con una lettera inviata ad alcuni organi di informazione, cartacei e web, nella quale sottolinea di… “aver visto lesa la propria immagine morale e professionale, che provvederà a tutelare servendosi delle vie legali”.

«Quello che più mi ha sorpreso – afferma Bartoletti – sono le dichiarazioni del Capitano del Palio Enzo Clerico, che, contravvenendo a quanto disposto dall’art. 64 del Regolamento della corsa astigiana, ha espresso opinioni e sanzioni prima ancora di avere terminato l’istruttoria della pratica, informando del provvedimento l’opinione pubblica, sempre prima che mi fosse notificato l’addebito. In piena inosservanza del sopracitato articolo, che recita nell’ultimo capoverso “Avverso alle sanzioni o alle risoluzioni di controversie deliberate dal Capitano e dal Magistrato del Palio, è ammesso reclamo scritto entro 10 giorni dalla decisione impugnata. Il Capitano ed il Magistrato decideranno sul reclamo entro i successivi 30 giorni”. Pertanto – prosegue il fantino – è come se un Giudice di Tribunale sentenziasse avendo ascoltato solo il pubblico ministero e non anche l’avvocato della difesa. L’atteggiamento non è certo garantista di alcuna legalità, non soltanto per Jonatan Bartoletti, ma per tutti gli aspetti che riguardano il Palio di Asti».

“Scompiglio”, questo il soprannome di Bartoletti, ha presentato la sua memoria difensiva al Capitano e al Magistrato del Palio, inviandola per conoscenza al sindaco Brignolo, all’assessore al Palio Pasta e al Rettore rosazzurro Marco Gonella. Il fantino di Pistoia termina la lettera parlando del suo purosangue tragicamente morto in pista. Dice: «Ho fatto in modo di portarlo nelle migliori condizioni alla corsa, fatto accertato anche in sede di controllo veterinario prima del Palio… Il mio primo dispiacere è per il cavallo e pertanto sono amareggiato per le dichiarazioni del Capitano, che danno di me un ritratto umano e professionale che non mi rispecchia e che completamente rigetto».

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